Sono passati oltre due mesi e mezzo da quando abbiamo inviato formale richiesta ad ARPAV per avere informazioni riguardanti la Cementeria di Monselice. Chiedevamo quale fosse la quantità di rifiuti utilizzati in sostituzione delle materie prime (ricordiamo che a settembre del 2013 la Cementeria di Monselice ha ottenuto dalla Provincia l’autorizzazione ad utilizzare 225.000 tonnellate annue di ceneri pesanti, ceneri leggere e gessi derivanti da processi di desolforazione dei fumi), con che cadenza avvenisse l’approvvigionamento di tali materiali, quali controlli fossero messi in atto da parte di ARPAV e se si fossero riscontrate variazioni in termini di emissioni.
Finalmente, in questi giorni, è arrivata la risposta di ARPAV che, purtroppo, non ci rassicura.
Le quantità di rifiuti impiegate sono state di molto inferiori a quanto autorizzato a causa della perdurante crisi del cemento, tant’è che, a quanto scrive ARPAV, “ i rifiuti vengono acquisiti in funzione delle richieste di prodotto finito ed immediatamente impiegati”. A dicembre 2013, quando sono iniziati i conferimenti, la Cementeria ha impiegato 1194 tonnellate di rifiuti. In tutto il 2014 le tonnellate sono state 20130, e in questi primi mesi del 2015 siamo arrivati a 4460.
Arpav comunica inoltre che, da parte loro, non è stato effettuato fino ad ora alcuna ispezione ambientale e che la prima verrà effettuata nell’anno corrente. Pur essendo ciò in linea con le prescrizioni stabilite dall’autorizzazione della Provincia, che prevede solamente tre controlli da parte di ARPAV per tutta la durata della validità (dal 2013 al 2021) , questa assenza di verifiche ci preoccupa poiché così non c’è modo di avere il polso della situazione.
La Cementeria pubblica quotidianamente i dati sulle emissioni mensili (dati ritrovabili anche sul sito del Comune di Monselice) ma non è possibile recuperare lo storico delle emissioni che permetterebbe di fare raffronti e proiezioni. Ciò appare in contrasto con quanto previsto dal “piano di monitoraggio e controllo”, parte integrante dell’autorizzazione, che stabilisce che i controlli (autocontrolli, purtroppo) sulle emissioni in aria dei principali inquinanti debbano essere continui ed avere un report annuale. Report che, come stabilisce il D.Lgs 152/2006 , deve essere messo a disposizione del pubblico.
E del resto, i pochi dati disponibili non sono confortanti: in particolare le emissioni di ossidi di azoto di questi ultimi giorni sono molto alte, vicine ai limiti massimi consentiti per i cementifici e oltre al triplo di quanto sarebbe consentito ad un inceneritore. Tralasciando gli effetti pesantissimi di questi gas sulle piante, sui terreni e su edifici e monumenti, ricordiamo quelli che provocano all’uomo: irritazione delle mucose, alterazione delle funzioni polmonari, bronchiti croniche, asma, efisema polmonare. Non è un caso che la nostra ULSS sia la prima, nel Veneto, per incidenza di malattie respiratorie.
Nel recente incontro della Commissione ambiente del Comune, per decidere spostamento e attivazione della centralina, abbiamo appreso che Comune e Arpav si rendono disponibili a un confronto con i Comitati per discutere le modalità di controllo delle emissioni della cementeria e la diffusione pubblica dei dati rilevati. Dopo un anno e mezzo di segnalazioni è già qualcosa…
Comitato popolare “lasciateci respirare”