Con questa lettera il Movimento Civico “cambiamo aria“ esterna tutta la sua apprensione per il fatto che nello stabilimento di Monselice possa essere autorizzato l’utilizzo di Carbonext o di altri tipi di CSS. Mette in evidenza il silenzio assordante che circonda il cambio di proprietà e l’atteggiamento degli amministratori che sembrano aver già dimenticato le promesse fatte alla popolazione solo pochi mesi fa.
Lettera aperta ai nostri amministratori
E’ ormai nota a tutti la grave crisi che da anni attanaglia il settore del cemento. Secondo AITEC dal 2008 è stato perso il 60% della produzione e un ulteriore 20% potrebbe verosimilmente andare perduto nei prossimi anni.
In questo scenario, con sorpresa, abbiamo appreso dalla stampa che il gruppo Buzzi Unicem ha sottoscritto un accordo per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Cementizillo. Quindi anche la Cementeria di Monselice cambierà proprietario. L’operazione non ci lascia assolutamente tranquilli, temiamo infatti che anche la nuova proprietà intenda utilizzare CSS, per abbattere il costo dei combustibili derivati dal petrolio.
In effetti la Buzzi Unicem produce già un particolare tipo di “CSS con finezza elevata” denominato CarboNext. Secondo i dati dell’azienda Buzzi Unicem, il “Carbonext” – per le sue particolari caratteristiche – è in grado di sostituire il polverino di carbone o il petcoke nella misura dell’80-90%.
Per l’impianto di Monselice, questo potrebbe significare che le circa 75.000 t/a di Petcoke attualmente utilizzate dalla Cementeria di Monselice, potrebbero essere sostituite da 68.000 t/a di questo Carbonext che, appartenendo alla categoria dei Combustibili Solidi Secondari (CSS), è anch’esso derivato da rifiuti urbani, la cui combustione in un cementificio risulta ancor più pericolosa rispetto ad un inceneritore (in particolare per il possibile sviluppo di diossine).
Anche l’inceneritore di Camin brucia lo stesso quantitativo di rifiuti in una delle sue linee, ma i limiti di emissione di un inceneritore sono per legge circa 10 volte inferiori rispetto a quelli dei cementifici.
Vogliamo quindi esternare tutta la nostra apprensione per il fatto che nello stabilimento di Monselice possa essere autorizzato l’utilizzo di questo particolare o di altri tipi di CSS.
Di tutta questa vicenda, i nostri amministratori – ancora una volta – giurano di non saperne nulla e il loro silenzio è assordante: sembrano aver già dimenticato le promesse fatte alla popolazione solo pochi mesi fa.
Chiediamo quindi che i nostri amministratori comunali, provinciali e regionali non rinneghino gli impegni assunti pochi mesi fa in relazione all’utilizzo di qualsiasi tipo di CSS nella Cementeria di Monselice.
Chiediamo che venga finalmente rispettata e applicata la legge che regola il Parco Regionale dei Colli Euganei, la quale ha sancito l’incompatibilità di questi impianti con le finalità del Parco e – da oltre vent’anni – ne ha disposto la dismissione.
Il 2021, anno di scadenza dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della Cementeria dovrà perciò essere l’orizzonte di riferimento per la dismissione dell’impianto e fin da subito dovranno essere avviati percorsi di ricollocazione dei lavoratori attualmente impiegati.
Ci rivolgiamo anche a loro e alle loro rappresentanze sindacali, fiduciosi che si possa aprire un confronto proficuo che veda il territorio, i cittadini e i lavoratori muoversi in un’unica direzione. Anche per loro questo patto potrebbe rappresentare un punto di forza capace di aggirare un destino segnato, quello dello stillicidio di licenziamenti che sarà inevitabilmente prodotto da quest’acquisizione.
Monselice, carica di storia e di cultura, deve guardare in modo nuovo al futuro: ricordiamo che a novembre 2016 si è costituito ufficialmente il Biodistretto dei Colli Euganei, una strategia economica, turistica e culturale cui ha aderito anche il Comune di Monselice e che incoraggia uno sviluppo diverso del nostro territorio nel quale la permanenza del cementificio è ancora meno sostenibile.
Infine, prendiamo atto che quest’Amministrazione ha ritenuto di non invitare i rappresentanti del Movimento alla riunione nella quale sono stati presentati i progetti di riconversione dell’area Italcementi. (leggi qui)
Le aperture al dialogo e alla collaborazione che quest’amministrazione comunale sbandiera sui giornali sono dunque contraddette dai fatti. Ecco perché siamo profondamente preoccupati per quanto potrà accadere nei prossimi mesi.
Ora attendiamo risposte e seguiamo con attenzione gli sviluppi della situazione.
Questo territorio ha già pagato un prezzo alto per aver ospitato queste produzioni insalubri per troppo tempo e, consapevole di questo, non resterà impotente ad assistere alla rovina della propria ricchezza.
Movimento Civico “cambiamo aria” (anche in fb)
Monselice (PD) Luglio 2017
2 commenti su “Cementifici: il Movimento scrive agli amministratori”