Ci stanno rompendo i polmoni!

I dati dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), tornati d’attualità nei giorni di Cop21, il vertice mondiale sul clima in corso a Parigi,  mostrano che tra i paesi dell’Unione Europea l’Italia è quello che registra più morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico. L’area più colpita, come si sa da tempo, è quella della Pianura Padana.

Tra gli inquinamenti indicati quali maggiori responsabili di questa situazione, oltre al particolato e all’ozono, ci sono gli ossidi di azoto (NOx), composti chimici che si creano durante il processo di combustione, in particolare quando si utilizzino combustibili solidi quali carbone e pet coke.
Mentre in tutto il mondo si tendono a diminuire le emissioni  di questo pericoloso inquinante nel nostro paese succede proprio l’opposto.

Nel nostro territorio, ad esempio, insiste la “Cementeria di Monselice” che negli ultimi anni ha aumentato in modo importante le emissioni di NOx.
Fino a pochi anni fa la media delle emissioni di NOx di questo cementificio si aggirava attorno a 400/450 mg/Nmc. I valori attuali (riportati in tabella 1) registrati a novembre 2015, dimostrano un livello di emissione che supera stabilmente i 600 mg/Nmc.

Tabella 1 - emissioni giornaliere novembre 2015
Tabella 1

Da sottolineare anche che, se il valore medio mensile (tabella 2) rappresenta l’87% del valore massimo consentito (700 mg/Nmc), non è escluso che, durante le lavorazioni, ci siano punte oltre il valore massimo. Naturalmente ciò non è possibile affermarlo ma neppure escluderlo in quanto il monitoraggio continuo non è disponibile per la popolazione.

tabella 2 riepilogo mensilee
Tabella 2

Il cambiamento significativo nella quantità di emissioni si è avuto con la nuova proprietà  Zillo, la quale prontamente ha anche richiesto e ottenuto dalla Provincia l’autorizzazione all’utilizzo di 225.000 tonnellate annue di rifiuti (costituiti da ceneri derivanti da processi energetici e gessi da desolforazione provenienti da centrali termoelettriche) in sostituzione delle materie prime. In parallelo è anche cambiata la modalità di accesso alle informazioni da parte dei cittadini: ora non è più possibile risalire allo storico delle emissioni perché i dati pubblicati vengono cancellati ad ogni nuovo mese. Sulla questione il comitato Lasciateci Respirare ha più volte sollecitato l’amministrazione comunale e l’ARPAV affinché impegnassero la Cementeria ad una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini, ma tutto è rimasto lettera morta.

Significativo inoltre che il paese con maggior inquinamento accertato da fonti industriali di NOx del territorio sia stato privato della centralina di rilevamento e sia stato escluso dall’indagine epidemiologica istituita per la bassa padovana.

Giova ricostruire la storia della centralina:

l’11 ottobre 2011 l’ARPAV comunica al comune che,  essendovi problemi alla centralina di monitoraggio della qualità dell’aria a causa di elementi di disturbo nella rilevazione quali il mercato bisettimanale, la fiera dei santi e il traffico veicolare, reputa “del tutto inutile e improduttivo continuare a effettuare le misure se non saranno adottati provvedimenti che garantiscano la stabilità strumentale e la rilevazione corretta del dato”. Successivamente la centralina viene eliminata ed esclusa dalla rete di monitoraggio anche perché, secondo ARPAV, “la centralina di ESTE, trovandosi sottovento, è in grado di rilevare anche dati significativi della qualità dell’aria legata all’attività industriale di Monselice”. ARPAV si dichiara comunque disponibile a riposizionare la centralina di Monselice in luogo più idoneo, previa stipula di una convenzione col Comune che se ne sarebbe dovuto accollare i costi (circa 35.000  euro l’anno). Nei primi mesi di quest’anno la convenzione viene faticosamente conclusa, grazie anche ad un contributo regionale, ma manca la definizione del luogo idoneo in cui installare la nuova centralina (Gazzettino e Mattino di Padova, 4 febbraio 2015). Ad aprile di quest’anno, dopo una serie di incontri tra ARPAV, amministrazione comunale e comitati Lasciateci Respirare ed E noi?, si è giunti all’individuazione del nuovo sito per la centralina, ovvero il parcheggio in via Madre Teresa di Calcutta. A questo punto sembrava che fosse questione di poco tempo e la centralina finalmente entrasse in funzione, anzi, da parte dell’amministrazione comunale c’era stata la determinazione ad attivarsi affinché, a spese della Cementeria di Monselice, venisse attivata una seconda centralina specifica per le emissioni dell’impianto (Mattino di Padova, 16 aprile 2015).

Sono passati otto mesi, ma né di questa né di quella si parla più. Fatta eccezione per un ulteriore proclama, a luglio di quest’anno, in cui l’assessore Bedin annunciava una nuova campagna di indagini per una precisa individuazione delle emissioni tipiche dell’attività della cementeria:  “l’amministrazione comunale ha intenzione di promuovere un biomonitoraggio dell’intero territorio comunale per valutare anche con questa metodologia la qualità dell’aria nonché e soprattutto gli effetti di eventuali sostanze emesse nell’aria sugli organismi viventi” (Gazzettino, 29 luglio 2015; Mattino di Padova, 31 luglio 2015).

Dobbiamo prendere atto che tra gli annunci, le rassicurazioni, le promesse e la realtà dei fatti, questa amministrazione dimostra ancora una volta una scarsa attenzione e sensibilità per la salute dei cittadini. Può anche cambiare l’assessore, ma la salvaguardia dell’ambiente rimane l’ultimo dei pensieri della Giunta e purtroppo anche del Consiglio Comunale.

Comitato popolare Lasciateci Respirare

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