Il Crollo dei Santi

L’8 dicembre 2015 avrà inizio il Giubileo straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco. Si tratta di un avvenimento che richiamerà in Italia milioni di pellegrini e di turisti da ogni parte del mondo.

Com’è noto, grazie alla Bolla papale di Paolo V, dal 1605 l’itinerario sacrale delle sette chiesette di Monselice gode degli analoghi benefici spirituali accordati ai pellegrini che a Roma compiono il percorso delle sette basiliche maggiori.

Visto l’approssimarsi di questo straordinario evento, l’amministrazione comunale afferma di aver attivato gli uffici per contattare l’Opera Romana Pellegrinaggi e varie agenzie turistiche con lo scopo di proporre specifici pacchetti per Monselice. Con quali risultati per ora non è dato sapere.

Quel che è evidente è invece lo stato di degrado che eventuali turisti e pellegrini potrebbero trovarsi di fronte se non ci saranno subito interventi urgenti. Pavimentazione, intonaci, muretti di contenimento offrono un’immagine tanto brutta quanto pericolosa. Buchi sul ciottolato sono stati rattoppati con pezze di asfalto, tratti di cordonata dei muretti rischiano di cadere sulla strada, sul sagrato della Pieve di Santa Giustina molti masegni sono sollevati e traballanti, l’intonaco sbrecciato si trova ovunque.

Ma la situazione più precaria è quella in cui versa muro di contenimento delle sette chiesette, solamente mascherata dalla folta vegetazione rampicante: blocchi di trachite staccati e precipitati sulla strada, il muro ormai completamente scollato dalle scalinate del percorso vicino alle chiesette, dove emergono decine di blocchi staccati o in procinto di cadere. Da oltre tre mesi le chiesette, l’immagine simbolo del Colle, sono al buio perché l’impianto di illuminazione è stato  messo fuori uso dalla frana di un masso e non è più stato riparato.

Si sta rischiando che migliaia di pellegrini e turisti, tornino a casa con un’immagine d’incuria e degrado, costretti a schivare le decine di auto che mattina e pomeriggio imperversano in Via del Santuario.

Da tempo evidenziamo che per il Colle e per “la strada più bella del Veneto“, com’è stata definita da Gian Antonio Cibotto, occorre prendere provvedimenti tempestivi e drastici.

Serve un finanziamento straordinario per l’immediato avvio di questi lavori di restauro e la messa in sicurezza. Serve un provvedimento del Sindaco che inibisca il transito delle auto ai non residenti. Serve prevedere l’estensione dell’apertura in orario serale e punti di ristoro mobili. Servono dei servizi igienici fruibili. Serve liberare la cava della Rocca. Serve rilanciare la richiesta per far diventare il Colle patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco, un iter avviato nel 2005 ma, di fatto, mai sostenuto.

Per tutto questo non servirebbe molto. Sarebbe sufficiente un’amministrazione che dimostrasse un po’ di coraggio e maggior amore per il proprio patrimonio ambientale e architettonico, capace di abbandonare progetti inutili, costosi e pericolosi come quello dell’ascensore nella roccia, per dedicarsi con la stessa enfasi alla salvaguardia e alla valorizzazione del Colle.

Mancano meno di tre mesi all’avvio del Giubileo ed è difficile non essere pessimisti.

Christianne Bergamin e Francesco Miazzi – “Nuova Monselice”

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