La Provincia di Padova “annulla” il riconoscimento del carattere non sostanziale della modifica richiesta dalla Cementeria di Monselice di utilizzare CSS-C nella combustione. Un importante risultato ottenuto dal Movimento civico “Cambiamo aria”. Ora si apre una fase diversa…
Come è stato reso noto dalla stampa, in data 18/01/2017 la provincia di Padova – in riferimento alla richiesta della Cementeria di Monselice di parziale utilizzo del CSS – C come combustibile – ha disposto di annullare il riconoscimento del carattere non sostanziale della modifica e di dichiarare quindi improcedibile il conseguente semplice aggiornamento dell’autorizzazione integrata ambientale. La Ditta avrà comunque facoltà di presentare nuova istanza con la possibilità di far riferimento alla documentazione già agli atti.
In questi cinque mesi di forte mobilitazione della cittadinanza di Monselice e di tutto il territorio della Bassa Padovana, di cui il Movimento ‘Cambiamo aria’ – composito e articolato – è stato espressione e testimonianza concreta, sono stati raggiunti obiettivi complessi e per nulla scontati.
Infatti, Il Movimento, per lungo tempo inascoltato dalle varie Istituzioni coinvolte,
- è riuscito a contestare con dati certi, veritieri e inconfutabili le informazioni “errate” ( per usare un eufemismo) e devianti – contenute nelle relazioni tecniche presentate in Provincia sia dal Richiedente che dal Consulente del comune di Monselice – in riferimento alla possibile presenza di pericolosissimi agenti inquinanti (in particolare delle diossine e dei metalli pesanti);
- è riuscito a indurre la Provincia – che aveva espresso in prima istanza parere favorevole alla richiesta di CementiZillo – a tener conto delle osservazioni fornite e a riesaminare i dati giungendo a una decisione che, a questo punto, si presenta come atto dovuto dopo le numerose incongruenze rilevate nel procedimento e nella documentazione presentata;
- è riuscito ‘a trasformare’ il Sindaco, la giunta comunale, la sua maggioranza consiliare da sostenitori/promotori dell’utilizzo dei CSS in ecologisti ed ambientalisti, obbligati a un trasformismo in corso d’opera per salvare almeno le apparenze di serietà e democrazia.
Questo risultato dimostra che l’autorganizzazione e la partecipazione dei cittadini
- sono necessarie per tutelare la salute dei residenti e dell’ambiente,
- possono diffondere conoscenza e consapevolezza dei problemi e delle scelte politiche ed economiche necessarie per il territorio,
- possono portare a scelte future di tutela e di sviluppo,
- possono essere più forti delle connivenze e delle coperture politiche di cui dispongono i cementieri.
MA questo risultato non basta
- sappiamo che potremmo, infatti, trovarci presto di fronte alla riproposizione della richiesta da parte del Gruppo Zillo con l’aggravante che, dopo un plateale voltafaccia, il Sindaco ha consegnato l’assessorato all’ambiente a Gianni Mamprin, la figura più compromessa per i rapporti molto stretti consolidati con i Cementieri e in particolare con il Gruppo Zillo stesso (ricordate le intercettazioni telefoniche di 3 anni fa?)
- sappiamo che Sindaco, Giunta comunale, maggioranza consigliare di Monselice, Provincia (in primis, il presidente della commissione ambiente Bui) e Arpav hanno avuto pesanti negative responsabilità nella concessione delle autorizzazioni e che ora, se in prima tornata hanno concesso con tanta leggerezza autorizzazioni non legittime, potrebbero di nuovo ‘facilitare’ l’accoglimento di una nuova istanza da parte del Gruppo Zillo
Vogliamo che
- non venga smantellato il Parco Colli perché questo comporterebbe favorire, tra gli altri, proprio la Cementeria e i suoi progetti di bruciare rifiuti come combustibile
- siano stabiliti tempi certi per la dismissione totale dell’impianto per la produzione del cemento, con adeguate garanzie per i lavoratori oggi occupati
- rispondano del loro agire questi politici incompetenti, improvvisati, collusi, che giocano con la vita della gente, che sbagliano, sapendo di sbagliare perché tanto non pagano di persona….: anzi, quella perla di saggezza popolare che recita “Chi sbaglia paga” dovrebbe assolutamente trovare la sua ragione d’essere nell’obbligo al risarcimento delle spese sostenute dalla collettività in tutta questa vicenda da parte di chi, in Giunta comunale e in Provincia, con colpevole negligenza, aveva tralasciato una lettura attenta – che doveva essere supportata da analisi, verifiche e riscontri seri dei dati di emissione degli agenti inquinanti – per garantire la tutela della salute di un’intera collettività, anteponendo ragioni e interessi personali o di partito al bene collettivo e che ora, con stratagemmi e abili virtuosismi dell’ultima ora, intenderebbe addirittura far proprio il risultato raggiunto dal Movimento
- diano le dimissioni tutti coloro che, peraltro pagati dalla comunità, dovevano controllare e non lo hanno fatto anche perché saranno gli stessi che dovranno riesaminare la futura richiesta del cementiere: che fiducia possiamo riporre in loro visto come si sono comportati?
Ora in tanti si dichiarano paladini della legalità e della trasparenza, dimenticando che i cittadini hanno ampiamente verificato negli scorsi mesi la loro scarsa credibilità.
L’esperienza di mesi di confronto e di lotta mostra, però, che questo risultato straordinario appartiene al Movimento nel suo complesso, anche con i suoi contrasti interni che ne mostrano la complessità e la ricchezza , a tutti i cittadini che hanno saputo fare fronte comune in questa lotta di civiltà, di democrazia volta alla tutela della salute e del territorio.
Si riapre un’altra impegnativa fase che affronteremo con determinazione perché ora questa battaglia può contare sulla forza di un intero territorio.
Movimento civico ‘Cambiamo aria’