È stata resa nota in questi giorni la graduatoria regionale dei progetti che hanno concorso al bando che stanziava 35 milioni per il finanziamento di piste ciclabili. Dobbiamo purtroppo registrare l’esclusione di tutti i progetti del territorio euganeo dai beneficiari di questo bando regionale.
Un boccone ancor più amaro per noi che, giocando in anticipo sui tempi, alle migliorie del tratto monselicense ci avevamo lavorato proponendo un progetto all’amministrazione comunale. Progetto che avrebbe dovuto essere coordinato con proposte analoghe dei comuni limitrofi per avere la possibilità di essere finanziato.
Chi fa da sé non ce la fa: la mancata collaborazione tra le amministrazioni locali, l’assenza di un forte ruolo di stimolo e di coordinamento da parte del Parco sono state determinanti per l’esclusione.
D’altra parte l’Europa non fa beneficienza: vengono finanziate, come è giusto, le iniziative progettuali che rispondano alle necessità collettive esplicate nei bandi, in modo efficace e sostenibile e con un “valore aggiunto” europeo.
E questo valore non può certo dirsi che manchi, al nostro territorio: l’eccezionale bellezza e singolarità dei colli, la presenza del più grande centro termale europeo, il patrimonio storico e architettonico, la vicinanza con la città del Santo e con Venezia sono degli attrattori straordinari soprattutto per il turismo straniero.
Ma se manca un progetto di qualità che sviluppi le potenzialità dell’idea, in cui tutti gli altri attori la esprimano in maniera completa in un contesto di progettazione estesa… Be’, ė chiaro che la cosa ė destinata a morire sul nascere.
Un altro segno dell’inadeguatezza e della miopia della politica locale nell’attrarre risorse, soprattutto sul fronte regionale ed europeo.
Ma le responsabilità, come ha ben evidenziato Gianni Sandon in un suo intervento, sono da attribuire alla Regione che dà a questi bandi tempi strettissimi e non lesina interferenze dei suo assessori sui singoli progetti, agli amministratori del Parco Colli incapaci di coordinare e promuovere progetti di respiro generale, ai Comuni che ignorano queste opportunità economiche o ben che vada ragionano in una logica campanilistica, destinata al fallimento.
Dobbiamo imparare molto da questa lezione e una volta individuate le negligenze, chiederne conto, ma in contemporanea deve iniziare subito il lavoro su progetti da tenere pronti e da proporre quando si offrirà una nuova opportunità. Lamentarsi che i soldi non ci sono e poi perdere occasioni simili, dovrebbe far vergognare più di un amministratore.
Francesco Miazzi – candidato Ven[e]to nuovo
Christianne Bergamin -Nuova Monselice
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