Il Comunicato stampa e il programma con tutti gli eventi della 10ª edizione del festival “Ekopark 2023”, da venerdì 25 agosto a lunedì 4 settembre al Parco Buzzaccarini di Monselice.
Continua a leggere Il Festival “Ekopark 2023” dal 25 agosto al 4 settembre – MonseliceTag: adl-cobas
Un ringraziamento a Papa Francesco per le parole a favore dei lavoratori BM Service sfruttati e schiavizzati
Della vicenda relativa ai lavoratori della BM Service avevamo parlato qui. Ora la lettera aperta di ADL-Cobas a Papa Francesco
Continua a leggere Un ringraziamento a Papa Francesco per le parole a favore dei lavoratori BM Service sfruttati e schiavizzatiI lavoratori della BM Service hanno alzato la testa
“Workers lives matter“, la vita dei lavoratori è importante! Questo lo slogan che ha accompagnato le mobilitazioni dei lavoratori della cooperativa BM Service che opera per la Grafica Veneta. Un nuovo episodio di caporalato e di sfruttamento schiavistico che viene periodicamente alla luce nel ricco Nord-Est e non solo. L’intervento di ADL – Cobas
Continua a leggere I lavoratori della BM Service hanno alzato la testaHub per Covid-19 a Schiavonia
180 mila utenti della Bassa Padovana senza un Ospedale e un Pronto Soccorso. Il Comunicato stampa di ADL-Cobas
Continua a leggere Hub per Covid-19 a SchiavoniaSciopero e manifestazione a Vicenza
Appello per adesione alla manifestazione e allo sciopero del 26 ottobre
In uno snodo strategico della mobilità su gomma e in pieno agosto a Genova crolla rovinosamente il Ponte Morandi, provocando 43 morti e decine di feriti, mentre in provincia di Foggia a distanza di pochi giorni muoiono 16 lavoratori stranieri in due incidenti stradali mentre stavano rientrano da una giornata di lavoro a raccogliere pomodori per 2/3 € all’ora.
Dall’inizio dell’anno vi sono stati oltre 400 morti sul lavoro, segnando nel 2018 una netta inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti grazie all’introduzione del Jobs Act che ha prodotto un netto aggravamento delle condizioni della sicurezza sul lavoro.
Dal suo insediamento il nuovo governo non ha fatto altro che alimentare una campagna di odio contro gli stranieri, prima chiudendo i porti alle navi cariche di richiedenti asilo e ora approvando il decreto sulla sicurezza e sull’immigrazione che produrrà solo più migranti privi di documenti.
Nel frattempo il parlamento ha trasformato in legge il cosiddetto “decreto dignità” che prevede, da un lato una modifica parziale dei contratti a tempo determinato, dall’altro reintroduce i voucher nel turismo e nell’agricoltura e non prevede il ritorno all’articolo 18.
Con l’approvazione del Consiglio dei Ministri della cosiddetta “Manovra del Popolo” risulta evidente come Lega e M5S stiano cercando di incrementare il consenso di un “popolo” esasperato dalla crisi e dalle politiche di austerity dei precedenti governi, nonostante, ad esempio sulle grandi opere e sulle spese militari, soprattutto i 5 Stelle stiano facendo marcia indietro.
Per impedire la saldatura tra le politiche razziste e quelle apparentemente a favore dei “ceti popolari” di questo governo, è necessario costruire nuovi processi di movimentazione sociale che puntino a ricomporre la lotta per la sicurezza sui posti di lavoro, sulle strade, sulla salute legata alla devastazione ambientale, con le lotte per il diritto al reddito contro la precarietà, per migliori condizioni di lavoro, per avere più reddito e meno lavoro, ma tutto questo deve avere come comun denominatore la lotta senza se e senza ma contro ogni forma di razzismo.
In occasione della giornata di sciopero nazionale, promosso da alcune sigle del sindacalismo di base, del 26 ottobre, vogliamo costruire una manifestazione a Vicenza, che vada oltre alla scadenza liturgica dello sciopero generale. Nella città, in cui la ricchezza socialmente prodotta è stata scippata da Zonin e dalla Banca Popolare di Vicenza, la nuova amministrazione di destra, in nome del decoro, ha dichiarato guerra ai poveri e al degrado, mentre le uniche cose ad essere “degradate” sono l’aria inquinata dalle polveri sottili che respiriamo e l’acqua contaminata dai PFAS che beviamo.
Il Vicentino è il crocevia della Pedemontana, la Valdastico Nord/Sud e la Tav, che hanno devastato o devasteranno ulteriormente un territorio già pesantemente cementificato.
Tra i maggiori sostenitori di queste grandi opere ci sono ovviamente gli industriali, a sua volta sostenitori del Jobs Act e di tutte quelle riforme che in questi anni hanno tolto diritti nel mondo del lavoro.
E’ con questo spirito pertanto che ci rivolgiamo ai comitati ambientali e a tutte le realtà sociali e conflittuali per costruire un primo momento ricompositivo attraverso una manifestazione che vada sotto Confindustria per dire che le uniche grandi opere che vogliamo sono: reddito, diritti uguali per tutti/e, cancellazione del razzismo, salute, dignità e messa in sicurezza del territorio.
PER ADESIONI INVIARE MAIL A INFO@ADLCOBAS.ORG
PRIME ADESIONI: Assemblea Opposizione Sociale Vicenza – Centri Sociali Nord Est – Com. Zero Pfass Padova – Com. Lasciateci Respirare Bassa Padovana – Sconfinamenti Padova -Comunità Salviamo la valdastico – Comitato No Pedemontana Tv – Scuola italiano Fuori Classe Tv – No Dal Molin – Polisportiva San Precario – Asd Quadrato Meticcio
EkoPark 2018: dal 23 al 30 agosto nel Parco Buzzaccarini di Monselice
Anche quest’anno torna l’appuntamento di EkoPark che si svolgerà nel Parco Buzzaccarini di Monselice dal 23 al 30 agosto 2018. Ambiente, dibattiti e spettacoli. Qui il programma e le proposte. Continua a leggere EkoPark 2018: dal 23 al 30 agosto nel Parco Buzzaccarini di Monselice
L’attualità del 25 aprile tra Costituzione e diritti negati
l’attualità del 25 aprile, tra Costituzione e i diritti negati
ore 17.45 Sintesi del servizio di Report “Dio Coca Cola” , in particolare la vertenza nello stabilimento della Coca Cola di Nogara (Vr)
interventi di
– prof.ssa Luigia Businarolo – ANPI sez. di Este
– esponenti di ADL-Cobas
– Loris Ramazzina “Bassa padovana accoglie”
Coordina Ernesto Milanesi giornalista e collaboratore de “Il Manifesto”
ore 19.00 stacco musicale con i canti partigiani di Monica Giori
ore 20 cena sociale
ore 21 .00 EMI(n)CANTO TRIO canti della tradizione popolare veneziana e brani tratti dal repertorio del cantautore veneziano Alberto D’ Amico, sia in dialetto veneziano che italiano.
grafica di Lara Breda
Le Scarpe dei Caporali
Dalle ore 18.00: Dibattito sulla situazione dell’accoglienza in Italia
ESPERIENZE A CONFRONTO PER UN’ACCOGLIENZA DEGNA
con gli interventi di:
- Loris Ramazzina – Bassa Padovana Accoglie
- Ivan Grozny – Giornalista
- Matteo De Checchi – Collettivo Mamadou Bolzano
- Rappresentante sindacale ADL Cobas
Dalle ore 19.00: Apericena
Dalle ore 21.30: LE SCARPE DEI CAPORALI
Opera Teatrale Mamadou ci ha colpito subito, un signore Burkinabè sulla quarantina, in Italia da nove anni, occhi gialli di chi respira plastica bruciata da tanto, troppo tempo. Sguardo un po’ perso ma voglioso di carpire, imparare, sapere… “Mamadou, quanti anni hai?” ma non capisce, ci guarda sorridendo dall’imbarazzo, occhi spalancati, è analfabeta, analfabeta totale, non sa leggere e scrivere in francese, la sua madrelingua; non conosce una parola di italiano nonostante sia arrivato in Italia nel lontano 2007.
Dopo qualche lezione Mamadou comincia a capirci, pronuncia qualche parola, gesticola dalla contentezza; ci parla della sua famiglia in Burkina Faso, in un italiano stentato, ma dolce come una concentrazione di profumo di rosa rossa. Ha due figlie gemelle che non vede da diversi anni e una moglie “brava e bella” come ci ripete più volte.
Mamadou è un raccoglitore di pomodori, arance, kiwi, zucchine, melanzane e di tutti quei prodotti che ci dà la terra del Sud; è un bracciante che vive nei peggiori ghetti calabresi, lucani e pugliesi. Ci sono centinaia di migliaia di Mamadou che oggi chiedono di non essere più sfruttati, maltrattati, schiavizzati. Sono arrivati in Italia per cambiare la loro vita non per diventare gli invisibili di una società sempre più razzista ed esclusiva.
Il collettivo Mamadou ha come obiettivo la totale emancipazione dei braccianti africani che vivono segregati in ghetti dove le condizioni igienico sanitarie sono al limite del drammatico. Per fare questo siamo convinti sia fondamentale, per i braccianti, imparare la lingua italiana attraverso corsi organizzati e strutturati.
La finalità del Collettivo Mamadou non è quella di raccogliere denaro o avere una particolare visibilità, ma di operare “sul campo” per dare dignità a chi non ha voce; proprio per questo, e in base alle esperienze fatte nel 2016 tra i ghetti del Sud Italia, l’unica regola che si dà il Collettivo Mamadou è quella di non ricevere qualsivoglia finanziamento da Enti o associazioni pubbliche rimarcando così, sin dall’inizio, un carattere totalmente indipendente.
Un bilancio e gli auguri della Redazione di PadovanaBassa.it
Prima di tutto gli auguri per un Buon 2017. Si è chiuso un anno molto intenso, pieno di iniziative e mobilitazioni. PadovanaBassa.it ha cercato di documentare e dare spazio a molte esperienze di lotta, alle riflessioni culturali, alle contraddizioni sociali, alle problematiche ambientali.
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