Tre anelli ciclabili per la promozione turistico-culturale dei Colli e della Bassa.

Il Circolo Legambiente di Este, Italia Nostra – sez. Este, Ass. La Vespa e il Comitato popolare “Lasciateci Respirare” scrivono alle Sindache di Monselice, Este e Montagnana, evidenziando le potenzialità che gli anelli dei Colli Euganei e delle città murate, collegati al percorso cicloturistico “Dai Colli Euganei all’Adige”, potrebbero innescare nella promozione turistico-culturale dei Colli e della Bassa padovana.

Alle sindache dei Comuni di Monselice, Este e Montagnana

e, p. c.

ai presidenti di Ente Parco Colli Euganei, GAL Patavino e Provincia di Padova

al Consigliere provinciale con delega alle piste ciclabili

ai Sindaci interessati da:

Anello Colli Euganei – Anello città murate – Itinerario dai Colli all’Adige

OGGETTO: Cicloturismo, concreta occasione per la promozione turistico-culturale dei Colli e della Bassa.

La cosiddetta Bassa Padovana è fortemente caratterizzata dalla presenza nell’arco di pochi chilometri di 3 città storiche di straordinario valore come Monselice, Este e Montagnana. Un patrimonio invidiabile sotto tutti gli aspetti. Le prestigiose carte turistiche del TCI le presentano ciascuna come “meritevole di essere visitata anche dal turista affrettato”. Visita che potrebbe andare ben al di là di una rapida escursione se l’offerta riguardasse l’insieme delle 3 città piuttosto che ciascuna singolarmente. E che potrebbe ulteriormente prolungarsi se, come accenneremo, si coinvolgessero i territori circostanti.

Così la valorizzazione di un bene come il colle della Rocca, per fare un solo esempio, può essere vista come un forte richiamo certamente valido di per se stesso, ma quanto di più non lo diventerebbe se il turista fosse sollecitato a completare ed arricchire questa esperienza con la visita agli altri 2 esempi, ognuno diverso e originale, delle fortificazioni storiche di Este e di Montagnana? E questa strategia potrebbe valere per tutti gli altri possibili motivi di interesse (ville, palazzi, edifici religiosi, tessuto urbano, parchi, realtà storico-artigianali, prodotti del territorio….).

La potenzialità dell’offerta si arricchisce poi significativamente se solo si osserva che a nord di questa fascia delle 3 città si sviluppa un parco regionale di valore europeo (con la zona termale più importante del mondo) e a sud un’area ricca di valori storico-ambientali, una vera miniera di sorprese, se non altro per i tanti segni lasciati dalle bonifiche della Serenissima (basterebbe, a confermarlo, la grande carta del “Retratto del Gorzon”, esposta al Museo etnografico di Stanghella).

Certo ci sono state negli anni passati varie iniziative ispirate a questa strategia unitaria, ma tutte sostanzialmente scoordinate ed effimere. Come quando si è puntato a ribattezzare la Bassa col nome di “Eugania”.

Ci chiediamo se non possa essere proprio il cicloturismo a innescare una vera svolta nella direzione di questa politica unitaria.

Motiviamo sinteticamente questa convinzione. Dando per scontato, come premessa, che finalmente, su un piano generale, è convinzione ormai acquisita che il cicloturismo non è più una realtà di nicchia, ma un affermato modello di sviluppo turistico (e non solo).

Nel caso nostro negli ultimi anni in quest’area per il cicloturismo sono state investite molte risorse per progetti di indubbio interesse ma mal gestiti (in qualche caso con veri e propri sperperi) e soprattutto visti singolarmente.

Ci riferiamo in particolare all’anello dei Colli, a quello delle città murate e al percorso cicloturistico “Dai Colli Euganei all’Adige” (per il quale ultimo appare evidente, in ogni caso, la opportunità di farlo diventare quanto prima un terzo anello realizzando il tratto ancora mancante, a sud, sugli argini del Fratta).

Basta peraltro rappresentarli assieme questi 3 anelli (una cosa già questa che mai viene fatta!) per evidenziare la caratteristica di maggior interesse per l’obiettivo che stiamo segnalando (figura 1).

Hanno come asse centrale proprio la linea delle città fortificate e coinvolgono, legandole fra di loro tutta l’area dei Colli e quella della Bassa.

Fossero questi 3 anelli realizzati  con i criteri e la cura che dovrebbero contraddistinguere dei percorsi cicloturistici di questo interesse, rappresenterebbero l’occasione per esercitare, a un livello ben più ampio di quello locale, un vitale richiamo per tutta quest’area. Sostenendo le iniziative di valorizzazione già presenti e creandone di nuove.

E’ il momento decisivo per imboccare finalmente la strada della concretizzazione di questo obiettivo.

Ai tanti scoordinati interventi del recente passato si stanno aggiungendo ora, per i 3 anelli, tutta una serie di altri investimenti che analizzati uno per uno si presterebbero a non poche osservazioni critiche, ma che nel loro insieme (ed è questo l’aspetto che intendiamo qui privilegiare) disegnano una situazione di indubbio interesse portando i 3 circuiti  a un livello di praticabilità finalmente accettabile.

Ci riferiamo almeno agli interventi elencati nel documento di cui all’allegato A (precisando che molto probabilmente non mancheranno inesattezze e/o dimenticanze dovute alla eterogeneità dei provvedimenti ma anche alla difficoltà di avere facili informazioni).

Alcuni di questi interventi sono già stati realizzati proprio di recente, altri sono in corso o lo saranno a breve,

Nel complesso un investimento di rilievo (ma in realtà i finanziamenti, anche in passato, non sono mai mancati) e che sarebbe colpevole non far fruttare nel migliore dei modi.

Al momento, nell’insieme, la rete che ne risulta la definiremmo “al grezzo”. A questo punto o si fa il salto di qualità o si raccoglieranno risultati ben più modesti di quelli possibili.

Auspichiamo che su questa prospettiva si crei un’occasione per un serio confronto. Vogliamo intanto fornire un primo contributo di osservazioni e proposte concentrandolo al momento sull’asse centrale individuato da questi percorsi, cioè sul collegamento delle 3 storiche città murate.

Se si prospetta la situazione per cui finalmente questo collegamento sarà percorribile (dopo anni, dobbiamo pur sottolinearlo, di gestione veramente scandalosa) ci sembra doveroso, per farlo apprezzare come merita, segnalare almeno alcuni degli interventi a nostro avviso indispensabili. Ci limitiamo qui ad elencarli, ma disponibili a fornire adeguati approfondimenti:

In particolare proprio le entrate e le uscite alle 3 città, in entrambe le direzioni, sono quasi più di ostacolo all’ingresso che non di accoglienza. Il che per un collegamento che punta proprio a valorizzarle è quantomeno contraddittorio.

Ma una più adeguata attenzione meritano anche i tratti di collegamento tra le stesse città. Non si può ad esempio non prevedere un minimo di arredo (almeno qualche nuovo albero, in punti significativi), qualche pannello, servizi base come l’acqua (basterebbe osservare che all’ingresso di Este, da Monselice, vi sarebbero due fontanelle, nessuna delle quali funzionante).

Certo, per un vero salto di qualità, ci si dovrebbe decidere ad affrontare anche dei progetti più impegnativi che avrebbero in ogni caso interesse di per se stessi ma che potrebbero arricchire in modo originale e qualificante questo percorso e quindi il suo richiamo. Meriterebbero in questo senso particolare attenzione, tra gli altri:

  • l’ex fornace Manzoni a Monselice;
  • l’ex canonica a Marendole;
  • l’area di contesto della sede del parco regionale dei Colli Euganei, proprio affacciata all’anello ciclabile;
  • tutta l’area di contesto tra il Sostegno e la Rocca del ponte della Torre a Este;
  • l’area del Fiumicello, dal punto di nascita sul Frassine alla cinta muraria di Montagnana…

Con queste iniziative potrebbero intrecciarsi tutte quelle che già vedono impegnati, o che potrebbero ispirare, operatori privati, anche magari recuperando siti particolarmente suggestivi (villa Buzzaccarini a Marendole, Ca’ Barbaro, Prà di Botte …).

Valutazioni simili si possono naturalmente estendere agli altri tratti dei 3 anelli, uno più ricco dell’altro di motivi di interesse. Ma non ci pare di dover insistere oltre per sottolineare la potenzialità di questo progetto, visto nel suo insieme, per creare concretamente delle occasioni per rivitalizzare questi territori.

Vorremmo chiudere questo contributo con un richiamo storico che ci sembra assumere particolare attualità sotto vari aspetti.

In occasione di una importante tappa storica per questo territorio, l’inaugurazione nel 1885 della  linea ferroviaria che collegò le 3 città (altra realtà, questa della ferrovia, che dovrebbe entrare nel progetto di cui parliamo!), l’avvenimento fu celebrato con grande enfasi. E lo slogan celebrativo, ripreso nel centenario, fu incentrato sul concetto dell’UNIONE delle 3 città, le quali, in medaglie e manifesti, furono simboleggiate con tre figure femminili (v. figure allegate).

La circostanza che a governare oggi queste città siano proprio 3 donne potrebbe fornire un motivo in più per dare valore a questo obiettivo dell’unione superando quell’isolamento di ciascuno entro le proprie mura che troppo spesso finora ha prevalso.

Circolo Legambiente di Este

Italia Nostra – sez. Este

Ass. La Vespa

Comitato popolare “Lasciateci Respirare

Tratto da “Il Mattino di Padova” del 07.01.2021

Un commento su “Tre anelli ciclabili per la promozione turistico-culturale dei Colli e della Bassa.”

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