Chiude il “Moraro” ma continua l’impegno nel territorio

L’ultimo giornalino dell’associazione il Moraro di Bagnoli e la lettera indirizzata alla cittadinanza da Isabella, distribuiti a tutte le famiglie del paese. Chiude l’associazione Il Moraro ma continua la nostra presenza sul territorio. Noi abbiamo solo voltato pagina. 

Gentili cittadini,

poiché credo non siano chiari i motivi che hanno portato alle mie dimissioni dalla carica di assessore e vicesindaco, voglio spiegarlo qui.

La rottura di visioni si è consumata sul tema dell’accoglienza ai richiedenti asilo. La polarizzazione di una parte del paese, schierata palesemente contro ogni forma di accoglienza, ha creato molte tensioni, con ronde, boicottaggio della sagra di San Siro, manifestazioni, volantini anonimi di minaccia e, soprattutto, il blog in cui sono apparse alcune dichiarazioni asseribili a veri e propri reati e, come tali, denunciate.

Non basta dichiararsi antirazzisti per non esserlo, sono i fatti a parlare. Certo, non tutti i cittadini che si sono riconosciuti in questo movimento hanno intenti razzisti. Credo che tutti siamo contrari al concentramento di persone in un lager. Ma partendo da motivazioni diverse, per evitarlo, unica soluzione è un’accoglienza diffusa, ipotesi non ammessa da chi pensa che vadano chiuse le frontiere o alzati muri.

La difficoltà di ragionare con lucidità ha condotto a fare scelte affrettate e non condivise, come quella di partecipare a conferenze stampa e a manifestazioni pilotate dall’estrema destra.

In questa situazione mi sono trovata a non rappresentare più nessuno, non i cittadini contro l’accoglienza, non le persone che mi hanno votato, allucinate dal comportamento dell’amministrazione.

La scelta conseguente, di fronte all’impossibilità, incapacità, di tenere una posizione chiara, è stata la dimissione.

Permettetemi una parentesi sulla mia storia: non sono mai stata comunista. Sono stata responsabile di Azione Cattolica Vicariale. Attualmente sono agnostica. Credo nella laicità dello Stato come garanzia per una convivenza democratica, nel rispetto di tutte le diversità, anche quelle religiose.  E’ tuttavia così difficile dialogare tenendo presente che la diversità può essere un valore e non un limite. Ci ho provato ed ho fallito.

Mi scuso per alcuni errori che io ho compiuto nel corso del mandato: prima tra tutti l’ambiguità rispetto alla situazione dei migranti. In secondo luogo la mancata presa di distanza dal volantino che annunciava la commemorazione del pilota ritrovato Bagnoli e appartenente alla repubblica di Salò. Infine l’ambiguità sulla questione degli hangar a servizio dell’Aviosuperficie.

Mi scuso doppiamente perché questi errori hanno impedito la ricerca di una soluzione sostenibile e soprattutto hanno impedito la prosecuzione dei progetti ai quali tenevo molto.

Ne voglio nominare alcuni per chiedere all’amministrazione di farsene carico: la progettazione europea per la tutela ambientale intorno alla Carta di Bagnoli, con i comuni che l’hanno sottoscritta; la questione ancora aperta del fallimento di Attiva e le azioni da mettere in atto per tutelare il comune e i suoi crediti; la valutazione del rapporto con il Bacino Padova Sud che rischia di diventare una nuova Cosecon; i progetti Spraar per consentire una integrazione vera ad alcuni profughi;

Come ci insegnano i demografi, l’Europa perderà 3 milioni di persone in età lavorativa all’anno per il prossimo decennio ed entro il 2029 gli ultranovantenni in Italia triplicheranno. In questa ottica riusciremo pensare ai richiedenti asilo come una risorsa invece che un problema?

Isabella Ragazzo

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