Ozono: ad Este da undici giorni consecutivi supera i limiti ma il Comune tace

E’ disarmante il silenzio del Comune di Este, preposto alla sicurezza della nostra salute.

Non voglio speculare ma ad Este, e non solo, sono state registrati numerosi svenimenti nei luoghi pubblici cittadini mentre in provincia ed a Padova si sono purtroppo registrate ben due morti di persone asmatiche in due giorni. In pochi capiscono che non è solo l’afa che uccide le persone, ma anche la sua combinazione con l’ozono.

L’OMS nella recente pubblicazione (WHO Europe: Health risks of ozone from long-range transboundary air pollution”) ha indicato per l’aria ambiente un valore guida di 100 µg/m3 per un periodo massimo di otto ore al giorno come livello di protezione per la salute pubblica. Nei soggetti sensibili sono dimostrati effetti sanitari anche a concentrazioni inferiori proprio, ad esempio, negli asmatici. Durante le ondate di calore, inoltre, agli effetti dell’ozono si aggiungono anche quelli dovuti direttamente al disagio termico, soprattutto a carico delle persone già indebolite per l’avere respirato per tutta una vita polveri sottili (PM10, PM 2.5 e frazioni inferiori).

Ebbene, l’ozono a Este ha superato il limite per la protezione umana (Dlgs 183/04) che in Italia è ben più alto di quello consigliato dall’OMS: 120 migrogrammi (contro i 100 consigliati dal’OMS) per metro cubo d’aria per otto ore al giorno da non superarsi più di 25 volte all’anno. Limite che a Este è già stato superato lo scorso 14 luglio: oggi siamo a 34 superamenti dall’inizio dell’anno. Inoltre a Este si registra un’ondate consecutiva ed eccezionale di superamenti: l’11 luglio con 142 microgrammi per metro cubo d’aria, il 12 luglio con 156, il 13 con 135, il 14 con 144, il 15 con 152, il 16 con 136, il 17 con 139, il 18 con 14, il 19 con 130, il 20 con 134 e il 22 con 155.

E’ inaudito che a questo punto non vi sia una più adeguata comunicazione istituzionale, sul sito comunale ad esempio mettiamo la voce ozono nella Home page per allertare i concittadini. Si continui a comunicare che per le fasce più deboli non è opportuno uscire dalle 11 alle 17. Il comune tuteli le fasce più esposte, sospendendo le attività all’aperto dei servizi non indispensabili, o vigilando perché vi sia un’adeguata turnazione al fine di evitare al massimo l’esposizione. Oltre a bambini e anziani anche tra gli adulti esistono fasce a rischio sia per le cattive condizioni di salute, in particolare per affezioni dell’apparato respiratorio (flogosi croniche delle mucose delle prime vie aeree, asma bronchiale allergica etc.) sia perché effettuano lavorazioni particolarmente faticose all’aperto, o per entrambi i motivi.

Beatrice Andreose, Lista civica Arcobaleno

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