Apre a Monselice, per tutta la Bassa Padovana, il servizio Contatto Giovani.

Un obiettivo parziale ma importante a cui il gruppo InOut ha contribuito con varie iniziative. La nostra campagna per i consultori prosegue. A cura di Donne InOut

Nel territorio della Bassa padovana, Donne in Ekopark hanno nell’ultimo anno proposto alcuni incontri su tematiche che riguardavano la collocazione delle donne nella nostra società: sul tema conflitto e violenza e sulla medicina di genere, sulla cura di sé, del mondo e sul lavoro di cura. Attorno a queste iniziative si sono aggregate delle altre donne ed è stato costituito il gruppo InOut individuando nella richiesta di un consultorio per i giovani il punto da cui partire; per questo abbiamo organizzato il 22 agosto 2022, presso il Parco Buzzaccarini di Monselice, un incontro sul tema con Claudia Piviteri, psicologa del Centro veneto progetti Donna di Padova, la ginecologa Anny Tormene, tra le organizzatrici del Contatto adolescenti di Padova, la dott.ssa Bonadiman, psicologa del Consultorio famigliare del Distretto Padova Sud.

In quella sede abbiamo sostenuto che il servizio esistente non fosse sufficiente nel numero e nella dislocazione delle sedi e nel numero dei professionisti che vi operano, che fosse necessario potenziare il numero dei Consultori famigliari e aprire servizi specifici formati e organizzati a questo scopo ai quali si possono rivolgere in perfetta autonomia, cioè senza necessità di consenso dei genitori, i giovani dai 14 ai 21 anni.

Abbiamo messo in rilievo come ne funzionavano già tre in provincia, uno per Padova, uno nell’Alta padovana, uno nel Piovese e ci siamo chieste: come mai nella Bassa no?

Per questi motivi è stata avviata una raccolta di firme da inviare ai competenti uffici di Regione, Aulss 6, conferenza dei Sindaci per la attivazione anche nella Bassa, di un consultorio giovani e richiesto poi un incontro con gli operatori del Consultorio Famigliare che ha consentito sia di confrontarci più a fondo sul tema sia di rendere più precise le nostre richieste.

È notizia di oggi (20 ottobre) l’istituzione del Contatto Giovani del Distretto Padova Sud

https://www.aulss6.veneto.it/index.cfm?action=mys.apridoc&iddoc=5744

Siamo convinte e contente che anche le nostre iniziative abbiano contribuito all’attivazione di questo servizio.

Cercheremo di essere attente e collaborative affinché l’azione del Contatto Giovani in tempi brevi sia ben pubblicizzata, potenziata e, considerata l’ampiezza e la struttura del nostro territorio, garantisca tale servizio almeno anche negli altri centri della Bassa padovana dove sono presenti le strutture dei vecchi ospedali.

Chiederemo che possa offrire una sempre più ampia attività di informazione e prevenzione sulla sessualità e l’affettività nelle scuole superiori presenti della Bassa padovana, di promozione alla salute e al benessere personale, di consulenza a genitori e insegnanti per problematiche relative ai ragazzi, di attività di counseling gratuita di sportello di ascolto psicologico ad accesso diretto presso le scuole secondarie superiori.

Riteniamo anche che il Contatto Giovani debba offrire disponibilità di uno spazio di incontro e confronto collettivo per le e gli adolescenti sulle tematiche di interesse, uno spazio, cioè, in cui i giovani possano confrontarsi tra loro su salute fisica, sessuale, psicologica, sociale; su prevenzione, contraccezione, educazione sessuale, sentimentale; su malattie invisibili; su disabilità; un Contatto Giovani che consenta il ‘contatto’ non solo tra il giovane o la giovane e un/una professionista mantenendo solo il rapporto individuale medico/paziente, ma che sappia costruire opportunità di ‘contatto’ anche tra adolescenti mettendo insieme servizi sanitari, sportelli e ambulatori con assemblee, discussioni, seminari in cui riscoprire e conoscere sé stesse e sé stessi.

Per capirne di più vi proponiamo il quadro dei consultori nel Veneto

Come sono nati i consultori famigliari?

La legge nazionale che istituisce i Consultori Famigliari è la n° 405 del 29 luglio 1975 e prevede un Consultorio Famigliare ogni 20.000 utenti; la Regione Veneto li istituisce nel 1977, ma è la Deliberazione della Giunta regionale (DGR n° 215 del 2010) che approva le Linee guida per il servizio di CF specificandone finalità, funzioni e collocazione nella programmazione territoriale in un’ottica di servizio relazionale orientato ai bisogni non più solo della donna e del suo bambino, ma della coppia e della famiglia. L’allegato A fissa a 40.000/50.000 il numero di abitanti del bacino di utenza per ciascuna sede di CF in Veneto

La DGR 1974/2011 stabilisce la creazione di un sistema informativo web-based per la raccolta, la gestione e la diffusione dei dati dei CF e la predisposizione di un portale web dedicato

A partire dal 2017 è disponibile una relazione consuntiva annuale sulle attività dei CF, che si può trovare qui https://www.regione.veneto.it/web/sociale/consultori-familiari

Va notato che i dati sono aggregati e, quindi, di non immediata e completa lettura.

Come sono organizzati i consultori sul territorio veneto?

Il massimo livello di coordinamento dei servizi consultoriali sul territorio è il Distretto.

Sono presenti in tutta la Regione complessivamente 20 Unità Operative consultoriali semplici coordinate insieme ad altri servizi territoriali nell’ambito del Distretto. A seguito della recente riorganizzazione delle aziende ULSS del Veneto, è previsto che all’interno del Distretto sia collocata l’Unità Operativa Complessa Infanzia Adolescenza Famiglia e Consultori (UOC IAFeC), incardinata nel Dipartimento materno infantile. La UOC IAFeC contiene al suo interno 3 UO semplici: UO semplice Età Evolutiva; UO semplice Neuropsichiatria Infantile; UOS Consultorio Familiare.

Ai Consultori Famigliari pubblici vanno aggiunte le strutture private che risultano autorizzate e accreditate dalla Regione Veneto (erano 36 a novembre 2021). Nella quasi totalità sono strutture di orientamento cattolico.

Com’è la situazione attualmente in Veneto?

Dall’indagine nazionale sui Consultori Familiari 2018-2019 (pubblicata a maggio 2021) https://www.iss.it/web/guest//comunicati-stampa/-/asset_publisher/fjTKmjJgSgdK/content/id/7346356  risulta che “la Regione Veneto è tra le 3 realtà con la più bassa diffusione di sedi di CF sul proprio territorio nel panorama nazionale. Il numero dei residenti afferenti al bacino di utenza è superiore alla media nazionale ed è più del doppio del gold standard di un consultorio ogni 20.000 residenti”.

 “[…] Con una sede ogni 49.817 residenti il Veneto ha una diffusione dei CF in linea con quanto stabilito dalle Linee guida regionali per il Servizio di CF del 2010 (40.000/50.000 abitanti). […] A livello provinciale si riscontra un’ampia variabilità compresa tra una sede ogni 20.000 abitanti nella provincia di Belluno (Distretto di Feltre) e una ogni 64.000 nella provincia di Verona (escluso il Distretto Legnago).

Se consideriamo il volume di attività dei C.F., l’indagine nazionale evidenzia che il numero medio di prestazioni erogate dai CF è al di sotto della media nazionale, collocando il Veneto fra le 5 Regioni con il valore più basso.

Qual è la situazione del personale impiegato nei CF in Veneto?

Il report della Regione Veneto del 2020 (pubblicato a giugno 2021) https://www.regione.veneto.it/documents/10797/81782/CF+Report+-+Anno+2020.pdf/ae7fe620-1d74-47b3-9ce9-55a903b736ff  presenta una serie di dati che risentono dell’epidemia di covid (frequenza – 13,50%) e indica i seguenti numeri:

  • la rete dei Consultori Familiari della Regione del Veneto è composta da 85 équipe multiprofessionali e multidisciplinari complete, articolate in 109 sedi, di cui 23 principali e 86 periferiche: quindi, in media, è presente un’équipe completa ogni 36.882 abitanti di età compresa tra i 14 e i 65 anni.
  • per la figura professionale del ginecologo (8,8 ore) e in misura maggiore dell’ostetrica (17 ore) la disponibilità di personale è al di sotto della media nazionale e lontana dai rispettivi gold standard di 18 e 36 ore settimanali
  • per la figura dello psicologo il numero di ore è sovrapponibile al valore medio nazionale e non distante dallo standard di riferimento di 18 ore, con 11 realtà (9 Regioni e 2 Province Autonome) che registrano una disponibilità inferiore a quella del Veneto per questa professionalità. Superiore alla media nazionale è la disponibilità della figura dell’assistente sociale (17,3 ore), per quanto lontana dal valore di riferimento di 36 ore.

La maggiore disponibilità di figure professionali dell’area psicologica e sociale riflette la scelta della Regione di potenziare i CF nella direzione di servizi relazionali.

Qual è la capacità attrattiva dei C.F. rispetto agli adolescenti/giovani?

Sempre dall’indagine nazionale sui Consultori Familiari 2018-2019 risulta che “La capacità attrattiva dei CF rispetto agli adolescenti e ai giovani di 14-19 anni (3,2%) è inferiore alla media nazionale e inferiore a un terzo del valore di riferimento registrato nelle 6 realtà con la capacità attrattiva più elevata (>10%), individuato come standard al quale tutte le Regioni potrebbero tendere”.

Qual è la situazione del Distretto 5, quello a cui fa riferimento la Bassa Padovana (44 Comuni)

  • 1 consultorio ogni 29.359 (Popolazione 14-65 anni, nel 2018, 146.794)
  • 5 équipe complete, 2 sedi principali, 3 sedi periferiche
  • la maggioranza degli utenti si è rivolta ai Consultori Familiari per interventi dell’area ostetrico-ginecologica: 54.809, ossia il 75,29% dell’utenza totale.

Nel complesso, in area psicologico-sociale, diminuiscono le persone che si rivolgono spontaneamente ai servizi offerti dal Consultorio Familiare e aumentano le persone inviate dall’Autorità Giudiziaria.

Nel corso del 2020, i Consultori Familiari hanno realizzato, in totale, 8.146 attività di gruppo (-36,43% rispetto al 2019) ossia una media di 26 incontri ogni 10.000 residenti di età compresa tra i 14 e i 65 anni

La maggior parte delle attività di gruppo si sono caratterizzate come incontri di accompagnamento alla nascita (60,2%), seguiti dagli incontri in tema di 0-1 anni (22,4%) e di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole (10,6%).

Consultorio Famigliare e Consultorio Giovani che differenze presentano?

Al consultorio famigliare possono rivolgersi tutti i residenti nel distretto che abbiano dai 14 ai 65 anni.

Al consultorio giovani possono rivolgersi tutti i residenti da 14 a 21 anni in perfetta autonomia.

È uno spazio specificamente pensato e organizzato intorno ai loro bisogni e desideri; uno spazio in cui si è liberi dal rischio di incrociare persone adulte conosciute, come potrebbe succedere nel consultorio famigliare, per trovare consulenza o aiuto da parte di personale specificamente formato di fronte alle più varie problematiche di natura fisica, sessuale, psicologica.

Sapere che c’è uno spazio dedicato alla propria fascia di età, sapere che altri coetanei ne hanno usufruito, reperire con facilità informazioni sul suo funzionamento sono sicuramente elementi che facilitano l’accesso a questo tipo di servizio in caso di necessità in una età che è tra le più turbolente e complesse della vita.

In conclusione

La salute pubblica, non più tutelata da un SSN messo in crisi dalla pandemia, va salvaguardata con servizi territoriali adatti alle nuove esigenze, con un nuovo progetto per i Consultori Familiari, da anni oggetto di depauperamento progressivo e con l’apertura e la diffusione di consultori giovani, con la prevenzione, diffusa sul territorio, delle pandemie e delle malattie da inquinamento, con lo sviluppo delle cure domiciliari che evitino il ricorso frequente alle ospedalizzazioni. Con spazi che rispondano pienamente alle esigenze delle nuove generazioni.

La salute sessuale e riproduttiva e le scelte connesse devono essere rispettate e garantite dal momento della nascita fino alla menopausa. Contraccezione, aborto, esami ed eco in gravidanza devono essere realmente a disposizione gratis nei Consultori.

Il personale sanitario tutto deve essere formato alla medicina di genere.

Va assicurato il diritto all’accesso alla sanità pubblica finanziata nella misura sufficiente a garantire in maniera uniforme sull’intero territorio nazionale il blocco dell’esternalizzazione, l’efficienza tecnologica, il numero adeguato di posti letto e la realizzazione delle attività socio-sanitarie territoriali per la prevenzione, la diagnosi e la cura e per la gestione domiciliare delle malattie cronico degenerative.

Segnaliamo e invitiamo a partecipare

L’interesse al potenziamento dei Consultori nel Veneto è molto forte, considerate le carenze e molte sono le occasioni create per dibatterne insieme.

La prossima iniziativa si terrà il 24 ottobre 2022 alle ore 15,30 a Padova presso la Fornace Carotta in via Siracusa 61.

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