Tra le nuove forme di turismo, che si sono sviluppate grazie alla crescita socio-culturale, alla diffusione delle informazioni via internet e allo sviluppo dei percorsi verdi, una posizione fondamentale rivestono il turismo naturalistico e il turismo culturale, forme che spesso sono fuse insieme.
Nella Bassa Padovana esiste ancora una parte di campagna integra, disegnata da una trama di corsi d’acqua, nella quale è presente un patrimonio di monasteri, ville, edifici rurali, manufatti idraulici di straordinario valore. La rete ciclabile realizzata tra Colli (anello ciclabile dei Colli Euganei) e Bassa Padovana (anello delle Città Murate), pur avendo grandi punti di fragilità, rappresenta la chiave di accesso di questi luoghi aumentandone nel contempo l’attrattiva.
Ad Urbana, cinque chilometri a sud di Montagnana, troviamo l’ex monastero di San Salvaro, polo museale, ricettivo, didattico di grandissimo interesse. Il complesso, che ha quasi mille anni di storia, sorge sul fiume Fratta, lungo un importante via di comunicazione della tarda antichità e dell’alto medioevo per la quale rappresentava punto di ristoro e di accoglienza dei pellegrini e viaggiatori; negli spazi del monastero è allestito il “Museo delle Antiche Vie della Bassa Padovana”, che ricostruisce la storia e l’evoluzione degli antichi tracciati che segnavano le traiettorie degli scambi commerciali, culturali e delle migrazioni. E così come un tempo era ostello per pellegrini e viaggiatori, ancora oggi la struttura offre accoglienza low cost nella campagna veneta a gruppi, scolaresche, turisti e ciclisti con manifestazioni, iniziative e laboratori che promuovono il recupero della storia e delle tradizioni.
Sono queste realtà, spesso poco distanti da luoghi più conosciuti e frequentati, che arricchiscono un territorio variegato ricco di bellezze naturali, di storia, di prodotti enogastronomici.
A monte di ciò occorre ancora sviluppare una sinergia tra i diversi soggetti del territorio: amministratori, operatori turistici, categorie economiche, associazioni ambientaliste e culturali, per una gestione armonica delle risorse che garantisca prosperità economica, coesione sociale e protezione ambientale.
Articolo a cura di: Christianne Bergamin