Elezioni regionali: la dura realtà dei numeri

Pubblichiamo la nota di Francesco Miazzi, candidato nella lista “Ven[e]to nuovo”, scritta dopo lo spoglio delle elezioni regionali del Veneto.

autocritica 1Intanto scusate il ritardo di questa nota, dovuta alle persone che mi chiedono un aggiornamento, che mi hanno sostenuto in questo periodo di campagna elettorale, che in modo sofferto hanno condiviso le scelte fatte.

La lista “Ven[e]to nuovo” ha raggiunto appena l’1,1%. Con questa percentuale non vi è alcuna possibilità di avere un Consigliere Regionale.

Nella lista a livello provinciale di Padova queste sono le preferenze attribuite:

MIAZZI FRANCESCO
1.121
CASTAGNA ANDREA LUCIANO
687
SABBADIN DAVIDE
321
BROMBIN ALICE
143
BRATTINI GIUDITTA
107
MARIN CHIARA
80
PETTENO’ PIETRANGELO
40
PONCHIA MARIA ANTONIETTA
33
TESSARI FRANCA
29

A Monselice su 465 voti di Lista a “Ven[e]to nuovo” , pari al 6,3%, ci sono 416 preferenze a “Francesco Miazzi” e in qualche seggio abbiamo raggiunto il 14% dei voti. In termini di preferenze siamo secondi a Peraro (Popolari) con 542, davanti a Rosina (Leganord) 304, Piva (PD) 253, Mamprin (Veneto del fare) 210, Sinigaglia (PD) 135, Barison (FI) 115, Ruzzante (PD) 46 etc..

Il resto delle preferenze, tolta Padova dove sono 194, è distribuito in tantissimi Comuni della Provincia.

Considerazioni a caldo

Con Zaia al 50,1 %, Moretti al 22,7 %, Berti 11,9%, Tosi 11.9 %, Morosin 2,5%, Coletti 0,9% non ci sono molte analisi da fare. Meno votanti dell’ultima tornata e un blocco di lega+destra (Zaia + Tosi + Morosin) che sfiora il 65%. Annientata qualsiasi ipotesi di alternativa, qualunque forma potesse assumere.

Dopo scandali, arresti, devastazioni, alluvioni e spaccature Zaia supera comunque da solo il 50% dei consensi degli elettori del Veneto!

Nel nostro campo restano le macerie, dove tutti potranno dire legittimamente qualcosa, imprecando e recriminando. Parlare di Renzi, di Moretti, di Tsipras, di Podemos, di scelte sbagliate, di astensionismo critico, di guerre tra liste e dentro le liste rappresenterà per tutti una bella valvola di sfogo, ma non potrà farci fuggire dalla dura realtà di questi numeri.

Ora abbiamo tutti bisogno di un bel bagno di umiltà, di una disponibilità massima all’autocritica, all’ascolto e all’apertura .

Ci aspetta un lavoro immane, perché portare l’elettorato Veneto sulla strada del cambiamento non sarà facile, riportare al voto le centinaia di migliaia di cittadini schifati o disillusi non sarà impresa da poco, costruire un’alternativa politica e sociale credibile sarà uno sforzo da titani.

Infine, colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutti quelli che in mille forme mi hanno aiutato, sostenuto e votato.

Abbiamo ricostruito insieme un tessuto di relazioni politiche e umane che ora potremo mettere a disposizione nella costruzione dei nuovi percorsi. Su questo inevitabilmente dovremo misurarci tutti, azzerando tensioni e contrapposizioni al fine di facilitare un allargamento della partecipazione e favorire il ritorno di quell’entusiasmo indispensabile per ripartire.

UN ABBRACCIO E AVANTI INSIEME…

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