Monselice fa il passo del gambero nella raccolta differenziata

Dal confronto con i dati degli anni precedenti emerge un peggioramento, se poi si fa un paragone con i comuni virtuosi, emerge un quadro a dir poco impietoso. Il Comunicato del gruppo “Ambiente e Società”.

Nel 2020 Monselice aveva migliorato la sua RD portandola al 75,2 % (nel 2019 era al 72,6%), diminuito la produzione di rifiuto con 553 Kg/abitante (nel 2019 era 616) e la quantità di rifiuto indifferenziato (il secco) era arrivata a 133 Kg/ab (nel 2019 era 164). (*)

Nel 2021 Monselice fa un passo indietro arretrando la RD al 72,5 %, rimanendo con una produzione di rifiuto a 549 kg/ab, rialzando a 148 kg/ab la quantità di rifiuto indifferenziato (il secco), le quantità più alte di tutti i Comuni del Bacino Padova Sud. (**)

Se allarghiamo il confronto con le eccellenze del Veneto, il quadro diventa impietoso. Nel Rapporto Comuni Ricicloni Veneto che Legambiente stila ogni anno, sono analizzati i dati di ARPAV che fotografano la situazione dei rifiuti urbani.

I “Comuni rifiuti free” per Legambiente Veneto sono quelli che raggiungono una quantità di secco a smaltimento inferiore ai 75 kg per abitante all’anno. Il comune di Refrontolo (1.700 abitanti) registra 39 kg pro-capite non riciclati e con una raccolta differenziata del 92%. Tra i comuni sopra i 15.000 abitanti troviamo Vedelago (16.600 abitanti), con una produzione di rifiuti di 279 kg/ab, un quantitativo di secco a smaltimento di 46 kg/ab ed una Raccolta differenziata pari all’89%, a seguire Preganziol (17.000 abitanti) con una produzione di rifiuti di 352 kg/ab dove la RD registra il 91% e il secco a smaltimento è di 49 kg/ab.

È chiaro ed evidente che a Monselice qualcosa non funziona e che l’attenzione su questo tema dovrebbe essere fortemente innalzata con provvedimenti strutturali importanti ed immediati. Ricordiamo che attualmente nel Veneto la raccolta differenziata su base regionale è al 76% e si persegue l’obiettivo portarla all’84%, entro il 2030.

Cosa si potrebbe fare nel nostro comune?

Riprendiamo qui solo alcuni spunti che arrivano dal Centro ricerca “Rifiuti zero”, dove per la riduzione dei rifiuti propongono: Incentivare la riduzione degli imballaggi nella piccola e grande distribuzione, diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto, utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione delle sporte di plastica con sporte riutilizzabili etc. 

Ma tante altre indicazioni utili arrivano per il riciclaggio, il riuso e la riparazione. Sempre come esempio comprensibile, al mercato e alle varie feste bisogna collocare i bidoni per la raccolta differenziata, evitando quello che succede adesso, dove si procede a una raccolta che mescola tutto (umido, carta, vetro, alluminio, plastica, legno etc).

Dobbiamo superare il ricorso a discariche e inceneritori, dobbiamo recuperare e riutilizzare tutto il materiale, perché le risorse di questo pianeta non sono infinite e se non fermiamo i cambiamenti climatici mettiamo a repentaglio l’ambiente e le generazioni future.

Monselice “Ambiente e Società”

(*) https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/rifiuti/file-e-allegati/ru_2020/il-bacino-territoriale-padova-sud.pdf/@@display-file/file

(**) https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/rifiuti/rifiuti-urbani/rifiuti-urbani-2021

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