A Monselice l’anticorruzione è sempre in vacanza?

Nel settore pubblico, l’acquisizione di beni e servizi d’importo inferiore a 135.000 €, così come eventuali sponsorizzazioni, sono normate da Codici e Regolamenti. Ma nel Comune di Monselice non sembra che le cose funzionino così. Riportiamo il Comunicato del gruppo “Nuova Monselice“.

Dalla determina n. 401, ufficio turismo del Comune di Monselice apprendiamo che per la “Notte bianca” sono stati stanziati 30.700 € per le varie attività svolte. In tutto questo non sono comprese altre spese indirette oppure quelle derivate dall’impiego dei dipendenti comunali. Sottostimando arriveremo a una spesa vicina ai 50.000 €.

Dato il discreto riscontro dell’iniziativa in tutte le sue articolazioni, lasciamo ai cittadini la valutazione se questi soldi pubblici sono stati ben spesi, oppure se potevano essere contenuti e in parte destinati ad altre necessità sociali più impellenti.

Quello che invece ci preme evidenziare sono le modalità creative con le quali l’assessore al turismo Gianni Mamprin destina i fondi pubblici. Le norme in vigore, i regolamenti comunali sono abbastanza chiari e stabiliscono le modalità per questi affidamenti.

L’obbligo al ricorso alle convenzioni CONSIP o al Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA) per l’acquisizione di beni e servizi d’importo inferiore a Euro 135.000 (soglia comunitaria), è stato ribadito dal nuovo Codice degli Appalti Pubblici dell’Aprile 2016.

Sulla base dei Regolamenti Comunali, le eventuali sponsorizzazioni esterne dovrebbero arrivare alle casse del Comune e da queste poi dirottate alle eventuali iniziative.

Invece qui assistiamo ad un’interpretazione fantasiosa della norma, dove arbitrariamente si assegnano incarichi ad associazioni “di area”, che hanno il semplice obbligo di una rendicontazione formale, ma che non hanno l’obbligo di rendere accessibile il loro bilancio, anche se usufruiscono in modo consistente di fondi pubblici.

Basta guardare l’affidamento d’incarichi e troveremo puntualmente le stesse associazioni “amiche”, che si avvalgono degli stessi professionisti “amici”, che si rivolgono a fornitori “amici” e via di questo passo.

Leggi e regolamenti sono fatti proprio per evitare arbitrarietà e/o clientele, per permettere a tutte le ditte o soggetti di poter partecipare a queste attività, per garantire una scelta in base al criterio del costo/servizio offerto e non in base all’aggancio politico.

Quest’opacità nella gestione dei fondi e degli eventi, che di fatto impedisce una verifica diretta nell’uso dei fondi pubblici e quelli derivati dagli sponsor, resta a Monselice un nodo irrisolto.

In tutto questo troviamo un silenzio pressoché totale dell’intero Consiglio Comunale, ma soprattutto un incredibile immobilismo del Segretario Comunale che avrebbe tra l’altro la funzione di “autorità anticorruzione”.

Eppure continuiamo ad assistere a gare, affidamenti, consulenze, incarichi assegnati con criteri discutibili, che il più delle volte vedono tra i vincitori parenti, amici, compagni di partito, professionisti di area, ditte in qualche modo collegate agli amministratori e consiglieri comunali.

Pure coincidenze? Non sta certo a noi stabilirlo. Ma come a Venezia, a Padova, ad Abano… magari qualcuno finalmente si deciderà di fugare ogni dubbio.

Gruppo “Nuova Monselice”

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