Abbiamo appreso che l’unico indagato per l’incendio dei camion al mangimificio Veronesi di Ospedaletto Euganeo, avvenuto il 12 luglio scorso, sarebbe Francesco Roin, la persona che più di ogni altra si è battuta per denunciare l’impatto di questo impianto che sorge a pochi metri dalla sua abitazione.
Francesco Roin da decenni si batte con i residenti per segnalare e denunciare l’inquinamento prodotto dal mangimificio, per richiedere la tutela della salute e controlli sulla produzione e la provenienza delle materie lavorate. Lo ha sempre fatto rivolgendosi alle autorità competenti, evidenziando carenze e complicità. Lo ha sempre fatto apertamente con i vicini di casa, con i comitati, con le associazioni, con i gruppi politici sensibili alle problematiche sollevate.
Altrettanto noto è l’impegno sindacale che per il quale ha subito pesanti attacchi e numerosi provvedimenti disciplinari, dopo aver messo in luce sfruttamento e mancanza di sicurezza per i lavoratori, ma soprattutto dopo aver evidenziato gli strani intrecci nella gestione del ciclo dei rifiuti nella bassa padovana
Arrivare ad una perquisizione e all’apertura di un’indagine nei suoi confronti, ha il chiaro sapore di un’intimidazione ed un segnale preciso per quanti si battono per la tutela dell’ambiente, per la salvaguardia della salute, contro impianti e produzioni inquinanti e nocive.
Francesco non era solo in questi anni e non lo sarà nemmeno in questo momento. Il nostro sostegno alle istanze che ha sempre portato avanti, non è in discussione. La nostra solidarietà è piena e convinta. Facciamo appello a tutti i Comitati e alle Associazioni ambientaliste di fare altrettanto e invitiamo i gruppi politici che hanno rappresentanza nelle istituzioni a prendere posizione e chiedere chiarezza.
Comitato Popolare “Lasciateci respirare” – Monselice