C&C: la “fabbrica dei veleni” che ancora avvelena

Dopo la bonifica partita lo scorso anno della “fabbrica dei veleni” ex C&C, delle 52.000 tonnellate di rifiuti tossici stivate nei capannoni ne restano ancora 49.000. Il problema sono i costi, ovviamente, ma anche una scelta, da parte delle istituzioni, di come impiegare i soldi a disposizione.

Attualmente la situazione è in stallo. Una possibilità può arrivare con l’inserimento dell’ex fabbrica, nelle “zone di attenzione” del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), vale a dire quelle a rischio idrogeologico per le quali il Ministero stanzia dei fondi. L’area occupata dai capannoni della ex C&C e le aree limitrofe sono in effetti considerate ad elevato pericolo idraulico e si è sfiorata la tracimazione del canale Vigenzone più volte dal 2010 ad oggi.

Per questo motivo le associazioni e i comitati ambientalisti hanno scritto una lettera chiedendo alla Regione Veneto di attivarsi con sollecitudine.

dal Gazzettino del 5/7/2016
dal Gazzettino del 5/7/2016

Speriamo oltre alla beffa dell’impunità dei colpevoli (che in primo grado di giudizio erano stati pesantemente condannati ma poi è finito tutto in prescrizione per scadenza dei termini) non vi sia anche il danno enorme lasciato all’ambiente e alla collettività.

Per conoscere tutta la travagliata storia della “fabbrica dei veleni” C&C rimandiamo al sito del Comitato SOS C&C.

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