Ex cinema Astoria: come toglierlo dal degrado e riconsegnarlo alla collettività

UN PO’ DI STORIA

La costruzione del teatro/cinema Astoria risale agli anni ’60 e per circa 40 anni ha rappresentato un punto di riferimento culturale e di svago per tutto il territorio del monselicense. La proprietà ne decise la chiusura nel 2000 per favorire l’apertura del Cineplex a Due Carrare. Nel 2003 si registrò l’occupazione dello stabile da parte di numerosi comitati e altre realtà di base. Nell’arco di sei mesi vide un grande fervore culturale con la presenza di personaggi di altissimo livello (citiamo a puro titolo di esempio Marco Paolini, Sabina Guzzanti, Moni Ovadia, Marco Travaglio, Bobo Citran …) ed una partecipazione straordinaria dei cittadini.

Lo sgombero fortemente voluto dal Sindaco dell’epoca Fabio Conte, riconsegna lo spazio all’oblio e al degrado.  

I TENTATIVI FALLITI DI RECUPERO

Negli anni successivi il futuro dello stabile rimase al centro di diversi tentativi di riutilizzo. Nel 2007 la proprietà presentò il progetto che prevedeva la realizzare di 23 appartamenti da circa 60 metri quadri l’uno. L’idea non trovò le condizioni per essere realizzata stante le difficoltà di collegamento e l’assenza di parcheggi. Poi nel 2011 l’allora Sindaco Francesco Lunghi aprì un’interlocuzione con la proprietà per la rinascita del teatro da 800-1000 posti. Nel 2014, verificati i costi di acquisizione, ristrutturazione e mantenimento, tutto cadde nel vuoto. L’argomento tornò di attualità a maggio 2019 a ridosso delle nuove elezioni amministrative, con l’annuncio del Sindaco Lunghi di una trattativa a buon punto tra la proprietà dell’ex cinema Astoria e un soggetto esterno (la cui identità è rimasta misteriosa) per il recupero dell’ex cinema Astoria.  Anche in questo caso si parlava di aria fritta. Il recupero dell’ex cinema Astoria rimane presente nel programma elettorale della Sindaca Giorgia Bedin, sia nel 2019 che nel 2024.

In 5 anni l’unico atto concreto è il provvedimento n.44 del 1° febbraio 2024 con il quale il comune di Monselice ha affidato un incaricato per una perizia tecnica ed economica per stabilire il valore di mercato del complesso ai fini di una possibile acquisizione al patrimonio comunale.  Ad agosto dello stesso anno, dopo la riconferma elettorale ancora una sequenza di annunci relativi all’acquisto. A distanza di un anno siamo ancora al palo.

PERICOLO AMIANTO

Altro aspetto sul quale tutte le amministrazioni che si sono succedute in questi 25 anni, hanno dimostrato tolleranza e colpevole negligenza, riguarda la messa in sicurezza dello stabile, a partire dalla copertura in eternit, la cui bonifica non è mai stata fatta. Ricordiamo che si tratta di una superficie di quasi 800mq, a ridosso della principale piazza del paese e nonostante le ripetute segnalazioni e le rassicurazioni d’intervento non è stata prodotta alcuna iniziativa. Nel 2015 una prima ordinanza promulgata da Palazzo Tortorini aveva imposto ai proprietari dello stabile di attivarsi per cominciare i lavori di messa in sicurezza. L’anno successivo, emersa la mancanza della certificazione dei lavori che avrebbero dovuto essere eseguiti per l’incapsulamento della copertura in eternit, era quindi stata emanata una seconda ordinanza con l’obbligo di verifica e messa in sicurezza della copertura in cemento amianto dell’ex cinema Astoria e delle relative adiacenze. Niente di tutto questo, però, è mai stato fatto. E tutti gli amministratori si sono nascosti dietro a fantomatici progetti di recupero e nel frattempo questa copertura è rimasta inserita in un contesto residenziale, con il serio pericolo collegato a possibili dispersioni di particelle di amianto.

LA NOSTRA PROPOSTA PER ACQUISIRE LO STABILE AL PATRIMONIO COMUNALE

Da alcuni mesi è ripartita una campagna nazionale promossa dal Forum Salviamo il Paesaggio, per suggerire a tutte le amministrazioni comunali italiane la possibilità di utilizzare uno strumento normativo in grado di fronteggiare il fenomeno degli immobili abbandonati nel proprio territorio. Tale strumento già adottato e applicato da diversi Comuni, si compone di un Regolamento comunale basato su una corretta applicazione dell’articolo 42 della Costituzione Italiana relativo alla “funzione sociale” che la proprietà privata deve assicurare alla collettività.

Infatti, l’articolo 42 della Costituzione stabilisce che la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, ma deve svolgere una funzione sociale, ovvero deve essere utilizzata per favorire lo sviluppo economico e sociale, evitando usi che possano danneggiare l’ambiente o i diritti altrui, e deve essere resa accessibile a tutti, anche attraverso limitazioni e indennizzi per espropriazioni di interesse generale, per evitare disuguaglianze eccessive e promuovere l’accessibilità. 

ECCO SINTETICAMENTE I PASSI CHE SAREBBERO DA COMPIERE

  1. Censimento del patrimonio immobiliare esistente nel Comune, mettendo in luce i beni inutilizzati di proprietà pubblica e privata che si trovino in uno stato di abbandono e/o di degrado, i beni che possano determinare danni per l’ambiente, pericoli per la pubblica o privata incolumità.
  2. Affrontare il tema all’interno del consiglio comunale e in pubbliche assemblee aperte a tutta la cittadinanza, per individuare e predisporre un elenco degli stabili o delle aree con le caratteristiche di “beni comuni”.
  3. Emettere un’Ordinanza intimando ai relativi proprietari di adottare entro 120 giorni tutti i provvedimenti necessari per eliminare condizioni di pericolo e condizioni di pregiudizio alla sanità e igiene pubblica, predisporre urgenti opere di messa in sicurezza degli immobili. Ripristinare condizioni di decoro dei beni fatiscenti o in stato di abbandono e inutilizzo. Perseguire la funzione sociale.
  4. Decorsi i 120 giorni dalla notifica dell’atto, i proprietari hanno facoltà di presentare le proprie deduzioni o richiedere una proroga di 180 giorni. Decorsi i termini di cui sopra senza che sia stato adempiuto a quanto intimato, il Comune avrà la facoltà di dichiarare acquisito il bene al patrimonio Comunale ope constitutionis e iniziare la procedura relativa mediante deliberazione del Consiglio Comunale, successivamente trascritta nei pubblici registri immobiliari.

UNO TRA I TANTI ESEMPI CONCRETI

Il Comune marchigiano Terre Roveresche (PU) ha da anni messo in pratica un iter per fronteggiare il preoccupante fenomeno degli immobili abbandonati nel suo territorio. Il Regolamento comunale approvato nel 2017 e perfezionato nel 2022, ha già prodotto quattro acquisizioni al patrimonio comunale.

CONCLUSIONE

Questa proposta con i relativi allegati va trasmessa a tutti i nostri amministratori e a tutti i Consiglieri Comunali con l’invito ad affrontare insieme questo percorso, volto anche ad incidere su una situazione che vede quasi un terzo degli edifici esistenti in Italia in condizione di inutilizzo o degrado, a fronte di Piani urbanistici che prevedono nuove edificazioni e, dunque, nuovo consumo di suolo

P.S. Il percorso individuato per l’ex cinema Astoria, si può applicare a tante situazioni simili di abbandono e degrado. Pensiamo ad esempio al complesso di stabili in Via Cadorna che da decenni rappresenta l’emblema dell’incapacità o dell’impossibilità ad attivare un percorso di recupero e riuso…

Francesco Miazzi – Consigliere comunale “Insieme per Monselice”

Il Gazzettino 24 ottobre 2025

Il Mattino di Padova 24 ottobre 2025

LINK PER DOCUMENTI UTILI SCARICABILI PER APPROFONDIRE E PER INFORMARE

Qui il Vademecum sintetico per Sindaci e Amministrazioni comunali

La Delibera del consiglio comunale n 10 del 15.03.2022 di Terre Roveresche e il REGOLAMENTO

L’esperienza – in atto da quasi 10 anni – nel Comune di Terre Roveresche e Domande frequenti (VIDEO in cui parla il sindaco Sebastianelli)

L’articolo 42 e la Costituzione: dalle origini della proprietà alla “funzione sociale” dei beni privati. La lectio del prof. Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale (video).

Slide che riassumono i principali elementi della campagna nazionale in corso: dalla sovranità popolare nell’antica Roma all’articolo 42 della Costituzione, dalle procedure attuate da Terre Roveresche agli approfondimenti delle Domande Ricorrenti 

ll testo del messaggio da inviare ai Comuni e ai Sindaci per annunciare la campagna

Esempio di Ordinanza emessa da Terre Roveresche

Esempio di Delibera di inserimento nel patrimonio comunale emessa da Terre Roveresche

Esempio di Nota di trascrizione Conservatoria emessa da Terre Roveresche

Le reazioni degli Amministratori comunali e della cittadinanza

Approfondimento e primi riscontri: Acquisizione al patrimonio comunale di beni di proprietà privata in stato di abbandono

Secondo aggiornamento sulla campagna nazionale.
Immobili privati in stato di abbandono e Costituzione: la Repubblica torna ad esercitare il suo diritto di proprietà

Contatti

Per ogni approfondimento potete contattare direttamente il nostro Alessandro Mortarino – alessandro.mortarino@libero.it – 333 7053420.

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