E’ la domanda che pone Beatrice Andreose in un comunicato stampa, nel quale chiede la convocazione urgente di un Consiglio del Parco aperto a tutti i cittadini e un cambio di passo nella gestione.
Comunicato Stampa
Col disegno di legge n.21, approvato qualche giorno fa a palazzo Ferro Fini sede del consiglio regionale, la giunta veneta commissaria tutti gli enti strumentali regionali incluso il Parco Colli Euganei.
Un parco già moribondo, ora allo stadio terminale. Zaia commissaria il comitato esecutivo e, con esso, scioglie anche il consiglio del parco rappresentante dei cittadini che risiedono nel suo territorio.
Il Parco sta morendo e nessuno ne parla. Certo questo parco ha fatto di tutto per farsi malvolere. Spesso ha preferito schierarsi dalla parte dei più forti, ad esempio le cementerie nonostante il Piano Ambientale le definisse attività incompatibili, e fare la voce grossa invece con i residenti a cui sono stati vietati microinterventi necessari alla loro attività.
Per questo ritengo necessario che il Parco Colli debba cambiare passo. Non però nella direzione prevista dal governo veneto che anziché fornire contenuti e finanziamenti ad un ente che dovrebbe essere presidio del paesaggio e della salute di chi vi abita, toglie reddito ai dipendenti e poi in nome di un supposto risparmio economico elimina ogni forma di rappresentatività dell’ente.
La mia idea di Parco va nella direzione opposta. Credo, dopo tre anni di esperienza all’interno del consiglio, che debba dialogare con tutte le categorie (agricoltori, albergatori, commercianti, imprenditori) che in esso operano per trasformarlo in una opportunità per tutti e non un peso. Opportunità per la difesa del paesaggio ma anche dei prodotti agricoli e dell’ecoturismo. Oggi invece si preferisce tagliare tutto.
Cosa ne sa un commissario veneziano delle problematiche inerenti il nostro territorio? E delle sue ricchezze e opportunità?Mi auguro solo che questa sterzata serva a risvegliare enti, associazioni, cittadini per la difesa del Parco che ha blindato il territorio collinare contro brame speculative dei comuni, anche se in modo talvolta contraddittorio, e dovrebbe continuare a farlo.
Chiedo la convocazione PIÙ CELERE POSSIBILE del consiglio dell’ente aperto alla popolazione. Una ultima seduta prima del commissariamento con cui decadono comitato esecutivo e consiglio. Chiedo si possa riflettere assieme ad amministratori, associazioni, cittadini, pubblica opinione sul presente e sul futuro del Parco e con esso del nostro territorio.
Beatrice Andreose – Consigliere del Parco Colli Euganei
mi chiedo chi oggi vive è opera all’interno del parco se si accorgerebbe che l’ente non esiste più. Rappresenta un fallimento gestionale, progettuale che ha una matrice chiaramente di centro dx, dove i sindaci del territorio non sono riusciti nel stare insieme attorno un tavolo e creare del valore aggiunto. Anzi negli anni il valore stesso dell’immagine del territorio è diminuito. Ci sarebbe bisogno di una nuova legge per dargli funzioni veramente performanti in una chiave rivolta al futuro. Con nuovi modelli di rappresentanza per la gestione. In ogni caso i parchi dovrebbero stare all’interno di un progetto di valorizzazione della regione, ma la Regione veneto dove sta andando? Gli ultimi 20 anni ne rappresentano il declino etico-morale, progettuale in particolare in un ottica ambientale. Con questi presupposti, un ulteriore governo regionale che sarà anche questa volta appannaggio dell’immobilismo e con la cultura fallimentare di governo del territorio avuta dai sindaci è meglio chiudere tutto.