Il limite di legge per la protezione della salute è di 120 microgrammi per metro cubo d’aria sulle 8 ore. Il superamento si verifica dai 121 microgrammi in su e il limite di legge annuale (tolleranza) è di 25 giorni. Ebbene, il 20 luglio il Comune di Monselice ha già raddoppiato i giorni consentiti facendo registrare ben 50 superamenti.
Nel nostro territorio persiste una seria concentrazione d’inquinamento, spesso ignorata e sottovalutata. Nel periodo autunno-primavera sono le presenze di PM 10 e PM 2.5 a superare in modo esponenziale i limiti raccomandati. Su questi dati abbiamo ormai una consapevolezza diffusa, sia sulla gravità dei superamenti sia sugli effetti sanitari.
Nel periodo estivo è invece la presenza dell’Ozono a rappresentare un serio pericolo ma questo elemento è spesso ignorato e sottovalutato dai nostri amministratori, ai quali compete la tutela della salute delle persone.
L’ozono si forma principalmente quando gli ossidi di azoto e i composti organici volatili, reagiscono a causa della presenza della luce del sole. Le sorgenti di questi inquinanti “precursori” dell’ozono sono di tipo antropico: veicoli a motore, centrali termoelettriche, industrie, solventi chimici. In sostanza derivano da tutti i processi di combustione.
Nei dati validati per la qualità dell’aria in Veneto (Regione- Arpav), vengono riportati solo i superamenti per gli Ossidi di Azoto, inspiegabilmente i dati di superamento per l’Ozono non vengono menzionati.
Monselice dovrebbe rappresentare uno dei punti di maggior attenzione, poiché si registra la presenza di un cementificio che, tanto per fare un paragone comprensibile, emette nell’aria 160.000 mc/ora di fumi, tra i quali quantitativi di Ossidi di Azoto pari a quelli emessi da 5 inceneritori.
Per ricostruire la situazione ci siamo affidati ad uno studio degli amici di Legambiente di Padova, dal quale emerge che a Monselice al 20 di luglio 2022, i superamenti erano già 50, livello che nel 2021 avevamo registrato attorno al 20 di agosto. Segno evidente di un peggioramento progressivo della qualità dell’aria che respiriamo.
Stiamo parlando di un inquinante pericoloso per la salute umana, rispetto al quale andrebbero presi provvedimenti sostanziali e applicati i principi di precauzione.
Con grande rammarico dobbiamo prendere atto che per superficialità, forse ignoranza, o peggio ancora per irresponsabilità, la questione è completamente ignorata dagli enti di controllo e dai nostri amministratori locali.
Siamo consapevoli che questo problema non si può risolvere in pochi giorni, ma deve essere affrontato con misure rapide e radicali dato che sta comportando in Italia la morte di circa 1500 persone ogni anno, a causa dell’esposizione a lungo termine all’ozono (stime di UE e OMS).