I cittadini di San Bortolo si riuniscono per fermare il biogas

Il punto della situazione e le nuove iniziative

Si è tenuto ieri un incontro tra il comitato Lasciateci Respirare ed i residenti di San Bortolo per fare il punto della situazione riguardo all’iter amministrativo in corso e per organizzare le prossime iniziative comuni.

Erano presenti anche dei cittadini di Bovolenta che, abitando in prossimità di impianti a biogas, hanno portato la loro esperienza di convivenza e di opposizione a questo tipo di attività che incide pesantemente sulla qualità della loro vita.

Francesco Miazzi ha riepilogato i vari passaggi ancora in itinere negli uffici regionali: il parere positivo (con prescrizioni) ottenuto dalla Commissione VIA  che è ancora in attesa di recepimento o meno da parte della Giunta; il procedimento per l’ottenimento dell’AIA, avviato illegittimamente senza nessuna pubblicizzazione; le osservazioni in merito all’AIA formulate dal Comitato benché i giorni a disposizione fossero pochissimi proprio per la mancata comunicazione; la perdurante assenza, a tutt’oggi, di qualsivoglia avviso sul sito istituzionale della Regione; l’incompatibilità urbanistica di questo impianto che, da sola, dovrebbe essere sufficiente ad inficiare tutto il procedimento ma che finora è un argomento che non è stato sollevato da alcuno.

Nonostante ci siano questa serie di intoppi e irregolarità sull’iter autorizzativo che parrebbero allontanare la realizzazione dell’impianto, i cittadini si sono dichiarati molto preoccupati per il loro futuro e, assieme al Comitato, ritengono di procedere con tutti gli strumenti che li possano cautelare e possano scongiurare la minaccia di una centrale a biogas a pochi metri dalle loro abitazioni.

Si è concordato pertanto di attivarsi fin da subito per sottoscrivere, da parte sia del Comitato che dei singoli cittadini, una diffida ad Agricola Berica e a tutti gli enti coinvolti nel procedimento amministrativo e nei controlli: Regione in primis, ma anche Arpav e Comune di Monselice il quale, si ritiene, debba con forza far valere la propria potestà urbanistica e rimarcare che è stata approvata una variante che impedisce la realizzazione di questo tipo di impianti ad una distanza inferiore ai 300 metri dalle abitazioni.

Nei prossimi giorni verranno contattati gli avvocati per definire uno schema di diffida che metta al riparo la salute e il benessere dei cittadini, il valore delle loro case, la qualità del loro paesaggio.

Monselice, 5 maggio 2015

Francesco Miazzi e Christianne Bergamin  – Comitato Lasciateci Respirare

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