Alle parole del Sindaco Francesco Lunghi abbiamo smesso di credere da un pezzo, in particolare su questa vicenda di “Monselice Uno s.r.l.” che lo vede tra i protagonisti attivi fin dal momento dell’operazione urbanistica attuata in Via C. Colombo nel Comune di Monselice (PD).
La conferma del fallimento della compagnia assicurativa presso la quale era stata costituita la polizza fideiussoria e successivamente della stessa ditta “Monselice Uno s.r.l.”, affiancata dalla notizia di un possibile contenzioso con il curatore fallimentare, ci ha convinto a rendere pubblici gli sviluppi della vicenda.
Nonostante le notizie di questi fallimento fossero note dal gennaio 2015, abbiamo assistito ad un incomprensibile silenzio di tutte le componenti del Consiglio Comunale e solo ora qualcuno arriva a chiedere chiarimenti al Sindaco e la successiva trasmissione degli atti alla Corte dei Conti.
Alla politica del silenzio e degli annunci, preferiamo l’agire concreto. Non serve attendere alcun ulteriore dibattito o visione di atti che sono disponibili da anni e facilmente acquisibili dai Consiglieri Comunali.
Per questi motivi, contestualmente abbiamo trasmesso al Presidente della Sezione regionale di controllo, Josef Hermann RÖSSLER , della Corte dei Conti del Veneto una dettagliata denuncia-segnalazione relativa alla vicenda.
Ricordiamo che “Monselice Uno s.r.l.” è la società interessata ad un consistente investimento in un’area del Comune di Monselice, sita in Via C. Colombo. Su questo Piano di lottizzazione e successivi interventi si è aggrovigliata un’articolata matassa (fatta di provvedimenti, accordi, delibere di Giunta e di Consiglio Comunale, determinazioni, collaudi etc.) che non è facile da ricostruire minuziosamente ma che, a seguito del fallimento della Società in oggetto, rischia di lasciare una pesante eredità alle casse del Comune di Monselice.
A nostro avviso ci sono numerose incongruenze e altrettante negligenze che meritano un approfondimento al fine di accertare se effettivamente si riscontrano delle responsabilità da mettere in capo agli amministratori che in questi anni si sono succeduti ed hanno gestito la complessa vicenda.
Per questo, in base agli atti trasmessi ed eventualmente acquisiti, abbiamo chiesto alla Corte dei Conti – Veneto che valuti l’opportunità di un accertamento ed un approfondimento.
Christianne Bergamin e Francesco Miazzi del gruppo “Nuova Monselice”