Diossine e PCB in un pollo ruspante del Montericco a Monselice

È successo a Fanna (Pordenone), è successo a Parma, è successo a Montale (Pistoia), è successo a Forlì  (l’elenco potrebbe continuare) ed ora è successo anche a Monselice. Stiamo parlando dei risultati i di esami fatti su matrici biologiche (latte, uova, carne di manzo, pollo ecc.) che hanno evidenziato presenze altissime di diossine, furani, PCB (policlorobifenili). Cosa hanno in comune queste località? la vicinanza ad impianti di combustione di rifiuti quali inceneritori e cementifici.

Il servizio del TG3 Veneto del 21 novembre 2017

https://www.facebook.com/spaziocatai/videos/1218859808259069/

Ma veniamo alla cronaca che riguarda da vicino il nostro territorio.

A luglio di quest’anno il Comitato popolare Lasciateci Respirare ha chiesto ad un piccolo allevatore di mettere a disposizione una delle galline ruspanti da lui allevate  in un terreno sito a Monselice, alle pendici del Monte Ricco, per poter effettuare delle prove di laboratorio.  La gallina è stata quindi prelevata e inviata alla cooperativa di ricerca Ecoscreen di Trieste, riconosciuta quale Istituto di Ricerca dal MIUR; nel mese di settembre è stato emesso il report analitico da parte di Ecoscreen che evidenzia elevate concentrazioni di diossine, furani e PCB (policlorobifenili); successivamente è stata prodotta, da parte del dott. Federico Grimm di Ecoscreen, una relazione sulle analisi effettuate, che riporta – tra le altre –  le seguenti rilevanti considerazioni:

  • La carne della gallina analizzata non è commestibile ,
  • È verosimile ipotizzare che l’elevata presenza degli inquinanti derivi da una errata gestione degli impianti di incenerimento,
  • è necessario mettere in atto indagini di approfondimento ed eventuali bonifiche, anche in considerazione del centro abitato e di aree sensibili

Potrà essere solo un caso che in tutti i casi esaminati ci sia la vicinanza di impianti di combustione?

A poco valgono le dichiarazioni – tempestivamente fornite  dall’ULSS 6 su richiesta del sindaco di Monselice – che rassicurano sulle analisi effettuate sugli allevamenti  industriali, animali che vivono al coperto e che vengono macellati in giovane età, e quindi i tempi di bioaccumulo sono estremamente ridotti.

Fortemente preoccupato, il comitato Lasciateci Respirare ha  preparato un documento  che inquadra la situazione e dal quale non possono che sortire alcune legittime richieste.

In particolare:

  • l’avvio di  un monitoraggio del territorio attraverso prelievi e carotaggi del terreno che permetta di identificare le aree contaminate e di risalire alle fonti di emissione;
  • l’emanazione di un’ordinanza che vieti il consumo di carne allevata all’aperto proveniente da animali di età superiore ai sei mesi e delle loro uova;
  • fino all’accertamento del preciso livello di inquinamento, vietare in tutta l’area qualsiasi iniziativa industriale che preveda l’utilizzo di rifiuti nel processo produttivo come sostitutivo delle materie prime e l’incenerimento di rifiuti o di combustibili derivati da rifiuti;
  • la sospensione di qualsiasi tipo di proroga automatica delle Autorizzazioni Integrate Ambientali degli impianti esistenti, eventualmente rilasciata in base al semplice possesso di certificazioni di qualità ambientale in autocontrollo e non a seguito di approfondite analisi e valutazioni del rischio da parte di enti terzi;
  • la richiesta all’amministrazione comunale di Monselice, all’amministrazione Provinciale, al Parco Regionale dei Colli Euganei, alla Regione Veneto e al Ministero dell’Ambiente, di istituire un tavolo istituzionale per adempiere finalmente a quanto indicato all’art. 19 del Piano Ambientale del Parco Regionale di Colli Euganei, coinvolgendo tutti i comuni interessati.

 

thumbnail of Nota POPS Monselice_21_11_2017

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