Scandalo alloggi ATER: a Monselice c’è un consigliere comunale incompatibile?

Famiglie senza casa, persone con lo sfratto, giovani coppie in cerca di un alloggio e questo cantiere di Via San Giacomo a Monselice è ancora fermo, impantanato in operazioni poco chiare.

Di fronte a 107 famiglie che richiedono un alloggio pubblico, decine di sfratti per morosità incolpevole dovuta alla pesante crisi che sta colpendo le famiglie, la situazione del cantiere in Via San Giacomo, che prevedeva la disponibilità di 12 alloggi per l’ATER e 3 per il Comune, nonostante le rassicurazioni e le promesse del Sindaco Francesco Lunghi, resta immutata.

Abbiamo appreso dalla stampa che l’ATER avrebbe incaricato un’altra ditta per concludere i lavori di una palazzina, garantendo la disponibilità di 12 alloggi popolari entro la fine di agosto prossimo.

Considerato che il cantiere è ancora fermo, la dichiarazione ci lascia perplessi, in quanto l’uso degli alloggi è poi subordinato al collaudo delle opere e al certificato di agibilità, che forzatamente interessa le opere di urbanizzazione previste nella convenzione.

Ma c’è un altro aspetto che merita di essere chiarito e riguarda gli atti intervenuti tra Comune e ditta CGM.

Con una nota datata 4.8.2014, la ditta C.G.M. s.r.l. comunicava l’intenzione di sottoscrivere un contratto di affitto di ramo di azienda con la ditta Belvedere s.p.a. di Loreggia, dal quale doveva conseguire la cessione delle obbligazioni derivanti dalla convenzione attuativa del PIRUEA S. Giacomo.

Nemmeno ventiquattro ore e la Giunta Comunale di Monselice, con Deliberazione n.156 del 5.8.2014, ratificava la presa d’atto della cessione del ramo d’azienda, ponendo in capo alla Società Belvedere s.p.a. la polizza fidejussoria prestata dalla ditta C.G.M. s.r.l. a garanzia degli impegni convenzionali, oltre che del pagamento degli oneri concessori ancora dovuti al Comune per la realizzazione dell’intervento edilizio di propria competenza.

Ora apprendiamo dalla stampa che il legale del Comune intende chiedere l’annullamento della convenzione con la ditta C.G.M. s.r.l. in quanto, si riferisce, la convenzione firmata all’epoca non prevedeva una fidejussione a garanzia della costruzione degli appartamenti.

In sostanza nella seconda convenzione di permuta, dove il Comune cedeva alla C.G.M. s.r.l.  l’area con capacità edificatoria in cambio di appartamenti, si prevedeva però la stessa polizza già prestata a garanzia delle opere di urbanizzazione, che ovviamente non garantisce sulla futura cessione degli alloggi.

Restiamo in attesa di avere chiarimenti sull’intero iter di questa ingarbugliata vicenda, che sta provocando un gravissimo danno alle persone senza casa e alle casse comunali.

Nel frattempo chiediamo al Segretario Comunale e al Consiglio Comunale di Monselice, che siano verificate le eventuali condizioni d’incompatibilità del Consigliere Comunale Catia Mori, che risulta amministratrice della stessa C.G.M. s.r.l.

Senza arrivare a questo, potremmo attenderci un atto di opportunità politica, perché in questo caso appare evidente il conflitto d’interesse tra amministratore pubblico e amministratore privato. Oppure a Monselice vale tutto?

Gruppo “Nuova Monselice”

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