Con un comunicato apparso su diversi organi di stampa, il Gruppo Zillo illustra quelli che, a suo avviso, sono tutti gli aspetti positivi collegati all’utilizzo di CSS in sostituzione al Pet-Coke. Pronta anche la risposta del Comitato Popolare “Lasciateci respirare” che pubblichiamo.
COMUNICATO
Se il Gruppo Zillo che gestisce la Cementeria di Monselice avesse avuto realmente intenzione di aprire un confronto con la popolazione, avrebbe dovuto farlo prima di presentare il progetto. Invece, con la complicità dell’ Amministrazione comunale, ha cercato di evitare che la notizia del deposito trapelasse. A tutt’oggi, il progetto di utilizzo di CSS (Combustibile solido secondario) in sostituzione di Pet-coke non è pubblicato da nessuna parte. La procedura di approvazione scelta impedisce di fatto qualsiasi contradditorio.
Il Combustibile Solido Secondario diventa “non rifiuto” in virtù di un decreto (DM n. 22 del 14/2/2013) che lo trasforma in “combustibile” . Tutto questo non può occultare la realtà, cioè che il CSS è costituito da rifiuti, come ad esempio plastica e carta, che potrebbero essere in buona parte riciclati. E quando si bruciano rifiuti, si diventa inceneritori con tutto ciò che ne consegue e che tutti ormai conoscono. Quello che si cerca di occultare è che bruciare rifiuti nei cementifici è ancora peggio che farlo negli inceneritori.
Il Gruppo Zillo sostiene che con l’incenerimento di 52.000 t/a di CSS in sostituzione di 37.025 t/a di Pet-coke si avrà un rilevante contenimento delle emissioni di CO2 con una conseguente riduzione dell’impatto ambientale. Solo i cementieri sono capaci di simili miracoli!
Citiamo stralci di documenti prodotti dai “Medici per l’ambiente”:
- L’impiego di CSS nei cementifici, in sostituzione di percentuali variabili di combustibili fossili, causa produzione ed emissione di metalli pesanti tossici per l’ambiente e dannosi per la salute umana in misura significativamente superiore a quella rilevabile in seguito all’utilizzo di CSS in impianti progettati per questo scopo (gli inceneritori “classici”) e, negli stessi cementifici, in misura maggiore rispetto al solo utilizzo di combustibili fossili.
- Il decreto CSS “end of waste”, approvato in Italia, prevede la presenza, nel CSS, di una serie di metalli pesanti il cui trasferimento nelle emissioni dei cementifici può causare gravi danni all’ambiente e alla salute dei residenti nei territori limitrofi, anche in considerazione del volume delle emissioni gassose di questi impianti (in media 550,000 Nm3/ora), notevolmente maggiore rispetto al volume di emissioni gassose degli inceneritori (in media 90,000 Nm3/ora).
- Uno studio condotto negli USA ha dimostrato la presenza di concentrazioni di diossine da 2 a 9 volte più alte nella polvere domestica di abitazioni entro 3,5 Km da cementifici che utilizzavano co-combustione di rifiuti;
- un secondo studio condotto negli USA ha dimostrato un incremento significativo del rischio di sviluppare un linfoma non-Hodgkin nei residenti entro 3 Km da cementifici che utilizzano co-combustione di rifiuti non pericolose;
- incrementi di mortalità per tumori maligni di colon-retto, colecisti, stomaco, vescica sono stati dimostrati nei residenti in prossimità di cementifici con co-combustione di rifiuti.
- Dati forniti dalla “Buzzi Unicem” relativi a esperienze pilota di combustione di CSS nel cementificio di Barletta, mostrano come il co-incenerimento di 8.3t/h di CSS (pari a 200t/g, 52% di sostituzione calorica) ha causato un incremento delle emissioni di inquinanti da 2 a 4.5 volte rispetto all’utilizzo dei soli combustibili fossili.
Al di là della propaganda del gruppo Zillo e degli amministratori che lo sostengono, ci saranno tre poli scolastici con migliaia di bambini e adolescenti, nel raggio di 500 metri, che si troveranno sotto i fumi maggiormente inquinanti di quelli emessi da un inceneritore. Questo non è né tutela della salute né salvaguardia dei posti di lavoro, questo significa solo assecondare gli affari dei cementieri.
Chiediamo che il Sindaco, principale responsabile della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, s’impegni direttamente affinché la Provincia non accolga questa richiesta e richieda alla cementeria l’immediato ritiro del progetto. C’è un unico modo per ridurre le emissioni, ed è quello di utilizzare il metano come combustibile, cosa che avviane in diversi altri cementifici d’Europa.
Comitato Popolare “lasciateci respirare”
articoli tratti da Il Gazzettino e Il Mattino di Padova 07-09-2016


