Apriamo questo intervento con una semplice domanda, con la quale chiediamo ai lettori di indovinare chi potrebbe aver scritto questo breve capitolo sui Cementifici:
“L’energia richiesta dal ciclo produttivo di un cementificio deriva solitamente dalla combustione di combustibili fossili. I cementifici emettono in atmosfera concentrazioni significative di polveri, e gas (NOx, SO2, CO2, CO) oltre a metalli, idrocarburi policiclici aromatici, furani, diossine ed una serie di inquinanti minori. I più esposti alle emissioni di polveri sono i lavoratori dell’industria del cemento, che possono soffrire di sintomi e patologie respiratorie quali dispnea, sinusite, bronchite, sintomi asmatiformi e bronco pneumopatia cronico-ostruttiva. Studi epidemiologici hanno inoltre evidenziato che vivere in prossimità di un cementificio è associato a sintomi irritativi, in particolare delle mucose degli occhi e dell’apparato respiratorio, sia negli adulti che nei bambini, e a un aumento del rischio di parto prematuro. Una recente indagine epidemiologica, condotta dal nostro gruppo di ricerca sui bambini che vivono in prossimità del cementificio di Fumane (Verona), ha evidenziato un’associazione statisticamente significativa tra i livelli di PM10 e le assenze scolastiche(considerate un indicatore di morbosità) dei bambini che frequentano le scuole del comune…”
Quello che i Comitati hanno sempre affermato, cioè il forte livello emissivo dei cementifici e il loro impatto sulla salute, è sempre stato negato dagli illustri amministratori di molti Comuni del nostro territorio, tra i quali stimati Primari o affermati Pediatri. Solo ora si arriva ad ammettere la produzione di “Furani e Diossine”.
Dopo aver letto e metabolizzato, possiamo citare la fonte, vale a dire il Protocollo stilato dal Dipartimento Area Prevenzione Azienda ULSS n. 17.
L’intero documento è allegato alla Deliberazione n. 618 del 17/06/2015 del Direttore Generale dell’ULSS 17 Giovanni Pavesi, mediante la quale si stipula un accordo con il Consorzio Padova Sud di Este (pd) per una “Indagine epidemiologica sullo stato di salute della popolazione residente nei Comuni di Ospedaletto Euganeo ed Este”, che, successivamente, sarà esteso anche ai cittadini residenti nell’area della discarica del Comune di Sant’Urbano.
Per la realizzazione dello studio è stato costituito un Gruppo di lavoro sotto la responsabilità del Direttore del Dipartimento Area Prevenzione, dr. Virio Gemignani, composto da una decina di esperti di vari settori. L’esecuzione dello studio epidemiologico sarà finanziato dal Consorzio Padova Sud che si impegna a corrispondere all’ULSS 17 la somma di €. 70.000,00 + IVA.
Nei presupposti scientifici dello studio si prendono in considerazione i potenziali effetti degli inquinanti rilasciati da discariche e siti di compostaggio, traffico pesante, cementifici e allevamenti intensivi sulla salute umana. Per ognuna di queste fonti si evidenziano le caratteristiche emissive e le risultanze emerse da altri autorevoli studi epidemiologici.
Dopo la lettura di questi dati, quello che lascia basiti è il fatto che l’indagine epidemiologica escluda il territorio di Monselice, dove rimane in funzione l’unico cementificio, peraltro autorizzato all’uso di rifiuti speciali come sostitutivi delle materie prime.
Per anni senza una centralina di rilevamento (quella nuova è sempre annunciata ma ancora non sono nemmeno avviati i lavori), per anni controlli blandi e saltuari sui cementifici, per anni tutti a negare che l’inquinamento, gli odori acri, i problemi di salute tra i lavoratori e la popolazione non esistevano e ora anche la beffa di essere esclusi da questa indagine epidemiologica.
Evidentemente il Sindaco di Monselice Francesco Lunghi, che peraltro presiede la conferenza dei Sindaci dell’ULSS 17, non ritiene utile o forse opportuno che si analizzi lo stato di salute dei suoi concittadini. Un Consiglio Comunale serio e responsabile non dovrebbe assecondare un simile atteggiamento e pretendere l’estensione dell’indagine che, ricordiamo, è pagata con i soldi di tutti i cittadini, compresi quelli di Monselice.
Per il Gruppo “Nuova Monselice”: Christianne Bergamin e Francesco Miazzi
I totalitarismi arrivano a dire che “la persona è mezzo di produzione”: in realtà la persona è il fine stesso della creazione e la sua dignità è l’assoluto valore di tutto il creato. Credo che il Creatore non si è dimenticato dell’uomo, ma il povero sindaco si dimentica che il giudizio finale è il fine della creatura davanti allo sguardo divino: o impuri o puri. Non è un’astrazione, la salute umana o si rispetta come Regno di Dio e la sua giustizia, o non si rispetta. Se non si ama si trovano le scuse, se si ama si trovano i mezzi. Così come si ama Dio per Sé Stesso, così si ami l’umanità in sé e per sè. Credo che le scuse di un povero Sindaco accecato non faranno Storia ma si ricordi che essendo amministratore di un popolo le macchie sue sono più grosse di quelle del povero popolo, che appartiene all’Onnipotente e non al suo delirio di onnipotenza. Povero Sindaco, convertiti e credi nel Vangelo e nella vita eterna. Ciao!
Errata corridge: l’accento del Sè Stesso e del sè sono da sostituire allo scritto precedente come da dizionario italico. Resta il fatto scandaloso che l’uomo castiga l’uomo!
Che il povero sindaco stia davvero pensando di autodistruggersi nel presente per il futuro?
Al Sig Sindaco di Monselice
Ai Sig.ri Assessori
Al Presidente ed ai membri del Consiglio Comunale di Monselice
Agli Organi di Informazione Locali
Stiamo costruendo il futuro incerto dei nostri figli con forte miopia, curando gli interessi del presente senza voler guardare al futuro. Presto la natura ci presenterà il conto di uno sfruttamento e di un’aberrazione senza limiti nei suoi confronti, quel conto salato che stiamo già pregustando con i cambiamenti climatici ed i disastri ambientali. Politica sorda e miope, non a servizio dell’uomo e della collettività!
Vergogna per la natura assassinata e i fiumi inquinati, vergogna per il lavoro a catena, per la disinformazione, vergogna quando si spendono milioni di euro per piazze e fontane, come quella di San Bortolo a Monselice, costruita in cemento, al posto di erba e alberi, vergogna perché con quei soldi si poteva non aumentare le tasse sulla prima casa, vergogna per i parcheggi enormi e nuovi centri commerciali, vergogna per gli ascensori che spaccano montagne invece di custodirle e i progetti faraonici ed inutili per la povera gente, che non riesce nemmeno a mangiare e a curarsi dignitosamente, ed è costretta a lunghe file per elemosinare quei diritti che sono garantiti dalla nostra Costituzione.
Vergogna perché Monselice è stata esclusa dall’indagine epidemiologia per i tumori e i disavanzi di Consorzi che andranno pagati da noi cittadini con le nostre bollette fino al 2021!
E Malala, Iqbal e tutti i bambini vittime di violenze, soprusi, schiavitu’, continueranno a perseguire i loro sogni nell’oblio, perché nessuno ha avuto il coraggio di intitolare a loro una piazza, tanto loro sono solo bambini, come quelli continuamente assassinati in Siria, nel silenzio generale, mentre al povero professore archeologo, la ribalta della cronaca, che probabilmente nemmeno avrebbe voluto. Cosi, domenica, si intitola la piazza di San Bortolo di Monselice, non ai bambini ma a San Bartolomeo, dopo una proposta di intitolazione di Fascistiana memoria.
Questo sistema va ormai implodendo, la vita non è piu’ un bene perché è al servizio del profitto, dove persino le Sovranità degli Stati si piegano all’economia. Non importa se questo causa migliaia di vittime, lo spettacolo deve continuare! Ma non riesco proprio a spiegarglielo, alle persone oneste, che si puo’ morire a 50 anni, da barbone, di caldo e di stenti, dopo aver perso il lavoro, in una stazione ferroviaria abbandonata, come è accaduto a Chioggia l’altro ieri.
Porteremo tutti il peso delle nostre scelte e delle nostre decisioni, come un macigno che schiaccia le coscienze.
Che il buon Dio misericordioso, abbi pietà delle nostre anime.
Antonio Stasolla