Il dibattito che si è svolto a Monselice venerdì 12 maggio scorso, organizzato dal Comitato Popolare “Lasciateci Respirare”, ha sollevato numerose criticità e perplessità intorno a questo progetto e più in generale alle politiche dei trasporti del nostro paese.
Il progetto di ampliamento del tratto di 12 km tra Monselice e Padova dell’autostrada A13 rispolvera un progetto vecchio di dieci anni, quando il contesto economico del paese era completamente diverso da quello attuale e quando, in particolare in Veneto, veniva portato avanti un modello di sviluppo basato su “strade & capannoni” come ha ben evidenziato Ilario Simonaggio di “Area Ambiente Territorio e Reti” della CGIL Veneto. Il piano regionale dei trasporti, che oltre ad una moltitudine di opere stradali prevedeva anche la realizzazione della SFMR, il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, ha sempre assecondato le prime e bistrattato la seconda, tant’è che ad oggi non è stato realizzato nemmeno un quinto dell’intero progetto.
Le previsioni di traffico che la società Autostrade elabora per giustificare la necessità di questo intervento si basano su uno scenario “programmatico” che risale a strumenti pianificatori vecchi, all’interno dei quali sono previste opere che non verranno mai realizzate. Il professor Erasmo Venosi, dell’Università Roma 3, ha dimostrato infatti l’assoluta inattendibilità dello scenario programmatico assunto da Autostrade, stante l’ineludibilità del Documento di Economia e Finanza 2017 appena approvato che pone dei vincoli fortissimi sulla spesa pubblica.
Inammissibile, ancora, che dal progetto non vengano considerati i costi ambientali derivanti dal consumo di suolo così come sono stati calcolati dall’Ispra nel rapporto 2016 “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. Questo studio calcola, per il Veneto, un costo superiore ai 50.000 euro all’anno per ogni ettaro cementificato. Costi dovuti alla non erogazione dei servizi ecosistemici, ovvero alla mancata produzione di beni e materie prime (che assolvono bisogni primari come acqua e cibo) e al mancato assorbimento gli scarti della produzione umana (la CO2 derivante dai processi produttivi).
Il comitato Lasciateci Respirare ha sollevato ulteriori criticità, una delle quali è legata all’estrema vicinanza, lungo il tracciato dell’autostrada della ex C&C, la “fabbrica dei veleni”, all’interno della quale ancora sono stoccate 52.000 tonnellate di rifiuti tossici e che si trova in un’area ad elevato rischio di allagamento, tant’è che le associazioni ambientaliste hanno chiesto alla Regione un intervento in questo senso.
I rappresentanti del comitato “No terza corsia” hanno espresso i disagi dei cittadini che risiedono e hanno la loro attività in prossimità dell’autostrada e la poca dispondibilità di Autostrade nel venire incontro alle loro esigenze e addirittura nel realizzare le barriere antirumore che dovrebbero già esserci.
Il sindaco Davide Moro, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Due Carrare, ha espresso la massima solidarietà ai propri cittadini ed ha assicurato loro supporto. Il comune di Due Carrare ha presentato le proprie osservazioni al progetto, trasmettendole al Ministero dell’Ambiente, facendo precise richieste che, nel caso in cui non si riesca ad evitare la realizzazione dell’opera, ne mitigherebbero gli effetti negativi e i disagi nella fase di costruzione. Tra le innovazioni tecnologiche è stata richiesta la realizzazione di una corsia di ricarica wireless per i veicoli elettrici, che permetterebbe la riduzione delle emissioni da combustibili fossili.
La conclusione del dibattito ha portato a riflessioni di respiro generale: l’espansione di una rete stradale come rimedio per problemi di congestione del traffico non solo è inefficace, ma spesso è controproducente. Più strade uguale più traffico. Non è un’ipotesi fantasiosa ma il fenomeno del traffico indotto: se si costruiscono più strade, o si allargano quelle esistenti, si spinge più gente a prendere l’auto.
Piuttosto bisogna combattere la mobilità con una politica di pianificazione che permetta di ridurre gli spostamenti e, in seconda battuta, favorire altre forme di mobilità di persone e merci che non siano quella su gomma e a potenziare i trasporti pubblici.
È chiaro che per chi, invece, dal traffico trae profitto attraverso i pedaggi ed altro, la costruzione o l’ampliamento di nuove strade è un affare vantaggioso. E in questo contesto certi investimenti diventano necessari per il prolungamento della concessione.
Di seguito alcuni documenti e link per approfondimento.



Presentazione progetto terza corsia – Ilario Simonaggio
La pagina del Ministero dell’Ambiente dalla quale è possibile consultare e scaricare tutta la documentazione progettuale presentata per la VIA: http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1640/2814?pagina=3
I video degli interventi su youtube realizzato da Elisabetta Borsato: https://m.youtube.com/watch?feature=share&v=oWhqDX_6ZNc e https://www.youtube.com/watch?v=sW9J9zeWrI0&feature=share